Bartolomeo è un uomo ricco ma che non esercita particolare influenza perché gli manca un titolo nobiliare, condizione essenziale per essere anche importante in una società come quella della Roma del 1829. Per sopperire a questa mancanza, l’uomo si è organizzato con il principe Accoramboni per sposarne la figlia in cambio di una importante dote che porterebbe a ognuna delle due parti certi benefici. Ma al momento di dover dare del denaro al nobile, Bartolomeo si accorge di essere a corto di liquidità, visto l’ottimo andamento dei suoi affari: unica speranza una borsa piena di denaro che gli deve giungere a breve da fuori la capitale. Peccato che della borsa si perdano le tracce e che il messo venga condannato a morte e giustiziato. Come fare a recuperare il denaro? Ultima speranza, contattare il morto attraverso una seduta spiritica che porterà Bartolomeo a contatto non tanto con il suo fidato dipendente trapassato quanto con alcuni fantasmi che lo accompagneranno in un viaggio nel suo passato, nel suo presente e nel suo futuro determinando nell’uomo un radicale cambiamento dovuto a un improvvisa presa di coscienza e, soprattutto, a un rivoluzionario nuovo punto di vista che mette in discussione tutto il suo trascorso.
Il ‘Canto di Natale’ di Charles Dickens non può non essere considerato come una delle fonti di ispirazioni dell’opera, se non addirittura la più importante tra quelle presenti. I tre fantasmi vengono qui rappresentati da Beatrice Cenci, nobildonna giustiziata per parricidio e poi risalita al ruolo di eroina perché ribellatasi alle angherie e alle violenze paterne, da Giordano Bruno, morto sul rogo per le sue visioni filosofiche e scientifiche poco apprezzate dalla Chiesa dell’epoca, e da papa Alessandro VI Borgia, guida spirituale famosa per essere stata alquanto libertina nella sua vita terrena.
Se la chiusura arriva al classico lieto fine con una delle morali più semplici da intuire, per quanto sempre vera, dall’altra l’ironia conclusiva mostra come fin troppo spesso abbiamo quello che vorremmo senza neanche saperlo.
Il principe di Roma vede alla regia Edoardo Falcone (Se Dio vuole / Questione di karma / Io sono Babbo Natale), mentre il cast si compone di un sempre eccellente Marco Giallini (Io sono Babbo Natale / Perfetti sconosciuti / Domani è un altro giorno), di Giulia Bevilacqua (Tutta colpa di Freud / Moschettieri del re – La penultima missione / C’era una volta il crimine), di Sergio Rubini (Moschettieri del re – La penultima missione / Non è un paese per giovani / Cosmonauta), di Filippo Timi (La solitudine dei numeri primi / Saturno contro / Asterix & Obelix al servizio di sua maestà), di Giuseppe Battiston (Pinocchio / Perfetti sconosciuti / Finché c’è prosecco c’è speranza), di Denise Tantucci (In vacanza su Marte / Tre piani / Buio), e di Andrea Sartoretti (A Tor Bella Monaca non piove mai / Il destino degli uomini / Settembre).
Il blu-ray proposto da Plaion sul mercato dell’home video italiano offre un Dts-Hd master audio 5.1 per la traccia audio e il dietro le quinte e il trailer quali extra presenti nella sezione dei contenuti speciali.
Titolo: Il principe di Roma
Distributore: Plaion
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