Parziale esonero dell’obbligo di rendere l’informativa per il progetto Google Special Collects, ma sempre nel rispetto delle prescrizioni impartite dal Garante.
Google ha in cantiere, per il territorio italiano, un nuovo progetto, già attivo in altri Stati, ovvero la “raccolta di immagini in luoghi unici e remoti, inclusi quelli con particolare valore naturalistico, storico e turistico”. A tal proposito, la società ha chiesto al Garante Privacy di essere esentata, ai sensi dell’articolo 13 comma 5 lett. c) del D. Lgs. n. 196/2003, in considerazione delle caratteristiche delle aree interessate (cioè “parchi naturali, spiagge, palazzi storici, siti archeologici, ecc. che non comportano lo stesso livello di rischio per la privacy degli individui che si rinviene nel caso di centri-città interessati al passaggio delle automobili di Street View”), dall’imposizione di rendere l’informativa agli utenti, ma comunicando il progetto mediante altri mezzi di comunicazione.
Il programma è denominato Google Special Collects. Le relative immagini acquisite durante questo progetto verranno inserite nel sito di Google e, nello specifico, faranno parte del servizio di Google Maps. Il progetto è gestito da Google e realizzato da terzi soggetti specificamente autorizzati da Google stessa (Partners) che opereranno con idonea strumentazione, la quale permetterà a tali Partners di accedere anche a piedi in luoghi in cui le auto di Google Street View, finora hanno avuto difficoltà a transitare. Gli scatti fotografici avranno ad oggetto anche “siti archeologici, parchi nazionali, ski resort, spiagge, luoghi di interesse artistico, storico e culturale e luoghi privati, soggetti ad orari di apertura, come ville, castelli, giardini, dimore storiche”. Google garantisce che tali ambienti verranno fotografati in orari in cui è più difficile che siano presenti persone, tuttavia non esclude che alcuni potranno essere comunque fotografate. Assicura, ad ogni modo, che il software messo a punto permette l’automatico oscuramento di volti e targhe di veicoli e di qualsiasi altro elemento che possa ricondurre all’identificazione di un soggetto. Peraltro, gli utenti, potranno ricorrere ad altri strumenti per esigere l’oscuramento “di qualsiasi immagine in cui sia visibile l’utente, la sua famiglia, la sua auto o la sua abitazione” o l’eliminazione di contenuti ritenuti inadatti.
Il Garante Privacy, valutando le istanze di Google, anche sulla base del contemperamento degli interessi in gioco, tra cui quello di promozione del territorio, ha autorizzato, Google all’attuazione del progetto con il provvedimento doc. web n. 3633473 – http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docwebdisplay/docweb/3633473, predisponendo una serie di misure semplificate, che permetteranno a chi intenda sottrarsi alle riprese, di farlo tranquillamente.
Ha stabilito il Garante che Google provveda a nominare, i Partners che acquisiranno le immagini, quali responsabili o incaricati del trattamento di dati, formandoli adeguatamente in relazione al trattamento dei dati personali loro concesso, provvedendo altresì a che essi informino i soggetti eventualmente presenti durante la ripresa del loro diritto di sottrarsi alla stessa. Google, inoltre, dovrà preoccuparsi di rendere nota la notizia sul proprio sito web, comunicando il luogo in cui verranno effettuate le riprese, tre giorni prima della raccolta delle immagini, utilizzando anche altri strumenti di comunicazione, quali le newsletter, i siti dei Partners, inserendo avvisi, mediante annunci, cartelli, ecc, anche nelle strutture presso cui verranno scattate le fotografie, facendosi rilasciare idonea autorizzazione, se si tratta di luoghi privati o aperti al pubblico (nei 7 giorni prima della data fissata per le riprese).
Tutti i Partners o comunque chi opererà per conto di Google in questo progetto, dovrà immediatamente e inequivocabilmente rendersi riconoscibile agli occhi del pubblico attraverso apposita uniforme, adesivo o altro segno ben visibile.
Annalisa Spedicato
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