(di Giulio Perrotta) La Bibbia è densa di passi nel quale si evince la presenza di questi oggetti volanti non identificati. Ma cos’erano esattamente e quanto credibile è questa versione?
Il profeta Ezechiele, descrive alcune entità (elohim) e i veicoli usati da questi, ambientando la storia tra Babel e Nippur, nei pressi del fiume Kebar, il quinto giorno del mese di Tammuz (ovvero Giugno-Luglio). Era il quinto anno della deportazione del Re Jojakin (593 a.c.) e ad Ezechiele apparve un “turbine tempestoso”, proveniente dal Nord, che emetteva fumo e sembrava una nube, con al centro un nucleo folgorante di fuoco, che pareva rinnovarsi costantemente. Trovatosi accanto all’oggetto, potè scorgere quattro esseri dalle fattezze umane, una di leone sul lato destro e una di toro sul lato sinistro e una di aquila sul lato posteriore; inoltre, possedevano quattro ali, due coprivano il corpo e due erano tese verso l’alto. Queste ultime, in particolare, muovendosi, producevano il rumore dell’oceano in tempesta, mentre al di sotto delle ali, uscivano un paio di braccia. Il veicolo invece presentava quattro turbine, la forma era poco comune e le proporzioni gigantesche, il tutto ricoperto di oblò, muovendosi in sintonia con quegli esseri, che sembrava dipendessero energicamente da questo carro. In preda al terrore, Ezechiele raccontò di aver preferito la resa, gettandosi con la faccia a terra.
Chi erano costui? Le Sacre Scritture e testi affini dedicano molti passi per disegnare la loro figura. Vediamo qualcuno:
Genesi 6,1: <<Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, i figli degli Elohim, videro che le figlie degli uomini erano belle e si accoppiarono con esse>>.
Genesi 6,4: <<C’erano sulla terra i Nefilim a quei tempi -e anche dopo- quando i figli degli “esseri celesti” si univano alle figli degli uomini e queste partorivano loro dei figli, sono questi gli eroi dell’antichità, uomini famosi>>.
Libro dei Vigilanti 6,1-6: <<Ed accadde, da che aumentarono i figli degli uomini, che in quei tempi nacquero, ad essi, ragazze belle di aspetto. E i figli degli esseri celesti, i figli del cielo, le videro, se ne innamorarono e dissero fra loro: “Venite, scegliamoci delle donne fra le figlie degli uomini e generiamoci dei figli”. E disse loro Semeyaza, che era il loro capo: “Io temo che può darsi che voi non vogliate che ciò sia fatto e che solo io pagherò il fio di questo atto”. E tutti gli risposero e gli dissero: “Giuriamo, tutti noi e ci impegniamo che non recederemo da questo proposito e che lo porremmo in essere”. Allora tutti insieme giurarono e tutti quanti si impegnarono vicendevolmente ed erano in tutto, duecento. E scesero in Ardis, cioè sulla vetta del monte Armon e lo chiamarono così, poiché su esso avevano giurato e si erano scambiati promessa impegnativa”. Seguono i nomi dei duecento “esseri celesti” che scesero sulla Terra, per accoppiarsi con le figlie dell’uomo. Dopo essersi accoppiati, insegnarono alle loro mogli e ai loro figli la loro scienza in ogni dettaglio>>.
Anche in altri testi sacri, tra la l’India e la Cina, di secoli prima dell’avvento del Cristianesmo e delle Sacre Scritture, la storia cambia poco ed è protesa verso la rivelazione di esseri provenienti dal cielo sopra carri volanti; vediamo a cosa faccio riferimento:
a) in India, con il termine sanscrito “vimana” (“vimanam” in pali) vengono indicati misteriosi oggetti volanti descritti negli antichi poemi epici indù, dalle prestazioni del tutto straordinarie per l’epoca. Erano i mezzi di trasporto usati dagli “esseri provenienti dal cielo” durante i loro viaggi. In particolare, nel testo chiamato il “Ramayana di Valmiki” si legge testualmente: <<La splendente astronave irradiava un bagliore fiammeggiante. Fiammeggiando come un fuoco rosso vivo, volava il carro alato di Ravana. Era come una cometa nel cielo>>. Ancora, nel testo chiamato “Mahabharata” queste potenti veicoli venivano descritti in modo dettagliato nella sezione “Drona Parva”: <<Gli esseri celesti volavano sulle loro aeronavi, come portati dalle nuvole, raggiungevano tranquillamente la loro meta: i luminosi Adita nel loro splendore, i Marut muovendosi nell’aria; gli alati Suparna, i Naga coperti di squame e i Gandharva famosi per la loro musica: a bordo di splendenti veicoli celesti, tutti insieme solcavano il cielo limpido e azzurro>>. Le antiche tradizioni tibetane parlavano di un “magico cubo volante” chiamato “duracalapam”, grazie al quale i monaci in meditazione sostenevano di essere in grado di spostarsi in qualsiasi angolo della Terra. Ancora, la distinzione, netta e precisa di un’astronave, compare nel testo chiamato “Samsaptakabagha”, che recita: “Quando veniva usato quella macchina era enormemente risplendente, come un carro celeste che vola nel cielo”. Nel testo “Ramayana”, poi, nel VI libro dello “Yuddhacanda”, si legge del combattimento fra Rama e Ravana con “dardi” infuocati, lanciati da navi spaziali mosse da motori dai cui scarichi “uscivano faville” e nel testo “Samaranga Sutradhara” troviamo centinaia di versi dedicati ai principi della costruzione delle aeronavi, parlando del metallo “mercurio” come propulsore e mezzo di riscaldamento.
b) in Cina, la mitologia locale tramanda di esseri celesti discesi sulla terra in “draghi” volanti: costoro furono proprio i primi sovrani cinesi che diedero inizio alla civiltà Fu Xi, Nüwa, Shen Nung: Fu Xi, secondo la tradizione, visse tra il 2952 e il 2836 a.C. ed era il mediatore tra gli uomini e gli esseri divini, insegnando la pesca e l’allevamento agli uomini. Nüwa, invece, era la sorella di Fu Xi e ne divenne anche la sposa, ed era metà umana e metà serpente (o pesce in alcuni testi meno antichi), fu la creatrice degli umani, plasmandoli dall’argilla. Fu Xi e Nüwa venivano rappresentati sempre uniti per la coda, mentre lui teneva una squadra e lei un compasso (strumenti di culto massonico). E come se non bastasse, entrambi erano accompagnati da due “soli”: in alcune tombe degli Ittiti, datate intorno al 2.000 a.C., si trovano raffigurazioni simili di due gemelli, maschio e femmina, accompagnati da due soli, ovvero simboli ripresi poi in altre culture più occidentali.
Servono altre prove per confermare la mistificazione e brutta copia operata dalle religioni monoteiste (Ebraismo, Cristianesimo e Islam) ai danni di culture più progredite, come quella egiziana, sumero-accadica, indiana e cinese?
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