(di Giuseppe La Rosa) Gli amanti della musica festeggiano i quarant’anni di uno dei più grandi successi dei Queen, Bohemian Rhapsody.
Considerato il brano più bello mai scritto dalla band, la sua grandezza sta proprio nel racchiudere in pochi minuti generi musicali così diversi e all’apparenza incompatibili. Musicalmente rappresentò una vera e propria rivoluzione, proprio per la sua struttura atipica e variegata.
Bohemian Rhapsody fu presentata nell’ottobre del 1975 in occasione dell’uscita del quarto album della band, A Night at the Opera. Freddie Mercury chiese al gruppo di poter scrivere un brano diverso dalle solite canzoni rock del periodo. Il chitarrista Brian May, il bassista John Deacon e il batterista Roger Taylor, accettarono.
Il brano ha una struttura molto complessa: prima di tutto, rispetto ai classici dei Queen, non ha nessun ritornello; l’introduzione è cantata a cappella da Mercury; la seconda parte in stile ballad con assolo di chitarra mozzafiato; poi ecco il passaggio operistico seguito da qualche battuta di hard rock.
Inizialmente la casa discografica Emi (Electric and Musical Industries) non voleva fare uscire il brano come singolo, a causa della durata di 5 minuti e 55 secondi che male si presentava, secondo la casa, per l’ascolto in radio. Il colpo di scena si ebbe quando il dj Kenny Everett, amico di Mercury, trasmise via radio il brano che in pochi giorni ottenne un successo travolgente, tanto che venne trasmesso per 14 volte in un fine settimana.
Fu il pubblico a smentire la casa discografica, i negozi di dischi ebbero migliaia di richieste e il successo fu enorme. La Emi nonostante la riluttanza, pubblicò il singolo che vinse il disco di platino. Bohemian Rhapsody rimase al vertice di tutte le classifiche per più di nove settimane con quasi un milione di copie vendute fino al gennaio del 1976
Nella classifica di “The Best 100 Number 1s” di Channel 4 del 2000, si è classificata al secondo posto dopo John Lennon e la sua Imagine. Ma, Bohemian Rhapsody è sicuramente un brano più articolato ed eterogeneo della canzone di Lennon che rappresenta più un’emblema del secolo scorso. Nel Regno Unito è il terzo singolo più venduto, brano più bello anche per il Guinness World Record e citato molto spesso in svariati film.
Bohemian Rhapsody è ormai un vero e proprio classico della storia musicale. In questi decenni il testo della canzone ha ispirato molte teorie, decine di esperti musicali si sono cimentati nell’interpretazione delle parole cercando di dare un significato più o meno corretto, ma è stato tutto inutile. Nessuno tra i membri del gruppo ha mai rivelato il mistero che tutt’ora circonda questo capolavoro, e forse è la cosa migliore, perché, come disse Mercury: «Ciascuno deve interpretarla da sé».
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