(di Sara Passante) Un recente studio ‘scagiona’ Gaétan Dugas, lo steward franco- canadese, additato come il ‘Paziente Zero’ della diffusione del virus dell’HIV’.
Nel 1982 il sociologo William Darrow e colleghi dei ‘Centers for Disease Control and Prevention’ indagarono su dei casi di sarcoma di Kaposi, cancro alla pelle, tra gli uomini gay. Tre uomini, di diverse contee, riferirono di aver avuto rapporti sessuali con Dugas. I ricercatori lo rintracciarono in una clinica di New York dove era in cura per il sarcoma di Kaposi. Con la sua collaborazione, Darrow ha potuto confermare i suoi sospetti e collegare l’HIV all’attività funzionale. Da quel momento Dugas fu soprannominato il ‘Paziente Zero’.
Ma a distanza di anni, una nuova analisi genetica su campioni di sangue raccolti tra il 1978 e il 1979 scagiona Dugas, morto nel 1984. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica ‘Nature’, è stato realizzato da un team di ricercatori guidati da Richard McKay, dell”Università di Cambrige, e da Michael Worobey, biologo evoluzionista dell”Università dell’Arizona’.
I ricercatori hanno raccolto più di 2000 campioni di siero che gli ospedali raccolsero nel biennio 1978/79 durante alcuni test per l’epatite B su soggetti omosessuali. I ricercatori, tramite particolari tecniche di filogenesi molecolare, hanno trovato sufficienti tracce genetiche dell’HIV da riuscire a sequenziare tre campioni provenienti da San Francisco e cinque da New York, arrivando a dimostrare che il virus dell’HIV arrivò negli USA all’inizio del 1970 dall’Africa, passando per i Caraibi.
Gli scienziati hanno esaminato anche il DNA del cosiddetto ‘Paziente Zero’ dimostrando che in realtà lui sarebbe stato il caso 57 e che il ceppo del virus che poi lo ha ucciso non corrisponde agli altri. Worobey afferma: « Non esiste alcuna indicazione che fosse qualcosa di diverso da una delle tante persone già infettate prima che la malattia fosse identificata».
Bisogna anche sottolineare che all’epoca della diffusione del virus Dugas era solo un adolescente e quindi non possibile partner di centinaia di persone che hanno sostenuto di aver avuto rapporti sessuali con lui. Dugas era perciò solo uno dei tanti pazienti affetti dall’HIV in un’epoca in cui non si conosceva molto quel tipo di virus.
A diffondere il ‘mito’ del ‘Paziente Zero’, dopo lo studio del 1982, fu Randy Shilts con la pubblicazione del suo best-seller, nel 1987, ‘And the Band Played On: Politics, People, and the AIDS Epidemic‘, in cui per la prima volta si attribuiva tutta la colpa, per la diffusione del virus, a Dugas.
Lo studio conferma comunque il legame esistente tra l’HIV e l’omosessualità, e nonostante che Dugas non possa essere segnato come il ‘Paziente Zero’, rimane il fatto che anche lui abbia contribuito alla diffusione di tale malattia continuando ad avere rapporti sessuali non protetti fino alla scoperta del male.
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