Marco Pannella, giunto al settimo giorno di digiuno totale per cibi solidi e liquidi (durata raggiunta soltanto in un’occasione, peraltro culminata con un danno renale acutoda necrosi tubulare), è stato sottoposto a nuovi accertamenti.
Durante la notte ha accusato dolore in regione toracica, della durata di qualche minuto, regredito spontaneamente; nell’ipotesi di un’origine cardiaca ha effettuato un elettrocardiogramma e gli enzimi miocardici, che non si sono comunque alterati. Stamattina il peso è di 74 kg, la diuresi è stata di300 cc. nella giornata di ieri; la pressione arteriosa è di 100/70 mmHg con frequenza cardiaca di 64 battiti al minuto. Gli esami ematochimici sono sostanzialmente invariati rispetto a quelli di ieri sera (creatinina 1.6, azotemia 105 mg/dl, sodiemia 148 mEq/l, presenza di corpi chetonici e proteine nelle urine). Data l’ipotensione, è stato necessario modificare la terapia medica sospendendo alcuni farmaci cardiologici.
Persistendo il rifiuto ad ottemperare alla prescrizione della idratazione, si conferma ovviamente l’elevato grado di rischio di compromissione della funzionalità renale e di complicanze cardio-circolatorie e si ribadisce il pressante consiglio quantomeno a consentire l’inizio di una terapia reidratante per via endovenosa.
“L’obiettivo è sempre quello: ottenere che lo Stato italiano interrompa la flagranza tecnicamente criminale in termini di diritto internazionale e della “ex” Costituzione italiana. Mentre continuano ad arrivare conferme dalla giurisdizione europea, abbiamo fornito lo strumento perchè questo possa accadere formalmente in dieci giorni. Come episodio enorme, storico, dopo 30 anni di tradimento ed illegalità”.
Dunque l’obiettivo ha ripetuto Pannella è quello che, sotto lo slogan “Amnistia, Giustizia e Libertà”, spinse prima nel Natale 2005 e poi a Pasqua del 2006 a scendere in piazza migliaia di cittadini e tra loro, nel comitato promotore, Giorgio Napolitano, Francesco Cossiga, Rita Levi Montalcini, Don Antonio Mazzi, Giulio Andreotti, Emilio Colombo, Sergio Pininfarina, Giliano Vassalli, Emilio Colmbo e Antonio Baldassarri.
Il leader Radicale fa riferimento a quelle elezioni di 36 anni fa per spiegare come l’obiettivo della sua lotta odierna può formalizzarsi in termini elettorali: “I nostri sono gli stessi motivi di fondo che nel 1976 indussero un elenco illustre, senza precedenti, ad aderire all’appello che riuscimmo a pubblicare a pagamento sulle pagine de La Repubblica che, provocando alcune tribune politiche di riparazione prima del voto, permise agli italiani di giudicare per la prima volta le nostre ragioni e battaglie”.
Roberto Saviano ha inviato alle 9:34 di lunedì 17 dicembre il seguente messaggio: “Rispetto lo sciopero della fame e della sete di Pannella per la legalità nelle carceri #iostoconmarco”
La risposta di Marco Pannella: “A Robè, grazie ma io sto per il trittico indissolubile Amnistia, Diritto, Legalità per TUTTI e non per i carcerati. I carcerati lottano, soffrono, vivono loro per tutti gli altri, voialtri, noialtri e per tutto questo abbiamo POCHISSIME ORE. Bye bye”.
Novità sulle legalizzazioni in Germania: un cambiamento di politica e le implicazioni internazionali
Stop ai diesel Euro 5 in Piemonte: interviene l’ACI VCO
Orsi in Italia: quanti ce ne sono e dove vivono
Acra in Senegal per l’inclusione di bambine e bambini con disabilità