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thumbnail_governo 2( di Giuseppe La Rosa )   Malgrado i vincoli sanciti dai trattati europei, ormai da alcuni anni, e precisamente dall’ingresso nella fase di profonda stagnazione economica, molti paesi stanno sforando i parametri Ue, Germania e Francia comprese. Questa volta, però, è l’Italia ad opporsi in parte alle regole.

Il governo, infatti, ha posto  il veto sulla revisione del bilancio pluriennale. Ad annunciarlo agli organi comunitari è stato il sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi. Quest’ultimo ha dichiarato come la decisione sia stata presa per la mancanza delle risorse necessarie per le priorità italiane: immigrazione, sicurezza, ricerca e disoccupazione giovanile.

In particolare, il sottosegretario ha affermato : “Eravamo pronti ad approvare la proposta della Commissione, ma la proposta di compromesso fatta dalla presidenza slovacca non è coerente con le ambizioni dell’Unione europea”.

Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi,  aveva già alzato i toni nei giorni scorsi, quando si avvicinava il sentore che Bruxelles fosse pronta a bocciare la legge di Bilancio.  Il Premier ha ribadito: “Non accettiamo muri con i nostri soldi”- riferendosi alle politiche anti-immigrazione dell’Ungheria – e poi ha precisato: “Oggi abbiamo messo il primo veto a Bruxelles – ha commentato il premier – perché non accettiamo che con i nostri soldi si alzino i muri”.

Al centro del dibattito c’è la  manovra italiana che, secondo i tecnici dell’Unione europea, non rispetta i parametri del Patto di Stabilità e Crescita. Ancora una volta, dunque, ci troviamo di fronte al braccio di ferro tra Roma e Bruxelles per ottenere maggiore flessibilità sui conti.

In realtà, occorre sottolineare che non si tratta di un veto vero e proprio; infatti, non si era nella sede preposta per la decisione sulla revisione, ma di una veto informale  che comunque blocca l’adozione del provvedimento.

La presidenza del consiglio, per questo semestre slovacca, ha minimizzato il veto dell’Italia, ritenendo di “aver raggiunto un ampio consenso”. La presidenza comunque rispetta la riserva italiana sull’approvazione del bilancio, che secondo i vertici del consiglio necessita di più tempo per trovare l’accordo.

Il sottosegretario slovacco per gli Affari europei, Ivan Korcok, che presenterà ugualmente la proposta al Parlamento europeo,  ha evidenziato come nella revisione del bilancio sono inseriti  circa 6 miliardi di euro in più per i temi caldi, quali: immigrazione, sicurezza e disoccupazione giovanile.

La decisione non avrà subito conseguenze sul funzionamento dell’Ue. Ma, è pur sempre un primo stop, principalmente sul piano politico, sul quale le parti in gioco avranno circa un anno per raggiungere un’intesa.

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