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Nessun ‘caso Giarda’ nel governo. E’ privo di fondamento quanto riportato oggi dal Corriere della Sera che parla di ‘duello’ sulla spending review. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento lavora in stretto raccordo con tutti i colleghi dell’esecutivo e con Enrico Bondi, nominato commissario per la spending review su sua indicazione. Giarda peraltro ha sempre ritenuto che la revisione della spesa possa avvalersi delle capacità manageriali di Bondi anche nelle fasi successive dell’operazione relative alla riorganizzazione dei ministeri.

La e-mail inviata per atto di cortesia dal Ministro al vice presidente dell’Upi, Antonio Saitta, sul tema dei tagli alle province previsti nel decreto sulla spending review, è stata utilizzata in modo strumentale. A tale riguardo la posizione di Giarda, che si è sempre preoccupato di salvaguardare l’autonomia degli enti locali, è nota: l’entità della riduzione dei trasferimenti deve essere confermata perchè rientra nelle disposizioni volte ad evitare l’aumento dell’iva, obiettivo considerato assolutamente prioritario. Sulle modalità per la ripartizione dei tagli il testo, che il Consiglio dei Ministri ha approvato con urgenza nella notte tra il 5 e il 6 luglio, può essere migliorato nel corso dell’iter parlamentare, introducendo criteri, concordati con comuni e province, che non penalizzino le amministrazioni virtuose. In questo senso il Senato, dove è in corso l’esame del decreto il prima lettura, valuterà le relative modifiche anche in base ad emendamenti che sono già stati presentati.

Questa la nota del Dipartimento per i Rapporti col Parlamento diffusa oggi.

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