La giustizia sessuale riproduttiva è un argomento di fondamentale importanza per il Burundi, un paese dell’Africa orientale che si impegna nella promozione dei diritti delle donne e nell’accesso ai servizi sanitari riproduttivi. Questo concetto si basa sul riconoscimento dei diritti fondamentali delle donne di prendere decisioni autonome riguardo alla propria salute sessuale e riproduttiva, compreso l’accesso a informazioni accurate e la scelta individuale dei servizi e nelle cure sanitarie di qualità.
Nonostante diversi traguardi già raggiunti negli anni passati e forme di sensibilizzazione che guardano nella giusta direzione, molte altre sfide affliggono ancora le donne in termini di giustizia sessuale riproduttiva nel contesto burundese. Una delle principali questioni riguarda proprio l’accesso limitato (se non impossibile) all’informazione sulla salute sessuale e riproduttiva. Molte donne infatti – in particolare quelle che vivono nelle zone rurali e nelle comunità più svantaggiate – non possono accedere alle conoscenze di base ed alle risorse necessarie per prendere decisioni coerenti ed informate sulla loro salute sessuale e riproduttiva. Questo può portare – sia nel breve che nel lungo periodo – ad una mancanza di consapevolezza riguardo ai diritti delle donne e la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, in primis l’HIV/AIDS.
Un’altra sfida significativa è rappresentata dall’alto tasso di gravidanze precoci e non pianificate tra le giovani donne. La mancanza di educazione sessuale nelle scuole e nelle comunità, insieme alla mancanza di accesso ai contraccettivi, contribuisce a questa problematica. Le gravidanze precoci possono mettere a rischio la salute delle ragazze e limitare le loro opportunità di istruzione e sviluppo personale. Promuovere l’educazione sessuale nelle scuole e fornire accesso ai servizi contraccettivi sono passi fondamentali per affrontare questa drammatica situazione. In questo scenario di estrema necessità, opera WeWorld, un’organizzazione non governativa tutta italiana che è presente in Burundi dal 1994. Attraverso il suo intervento, WeWorld si pone l’obiettivo di migliorare il servizio sanitario locale ed il suo accesso, rispondendo alle necessità sanitarie di base della popolazione (soprattutto nell’ambito della maternità) e di sviluppare un’economia agricola efficiente e sostenibile. Il progetto specifico di WeWorld “Dare (al)la luce” nell’ambito della giustizia sessuale riproduttiva, si prefigge di garantire protezione, sicurezza e mezzi di crescita autonoma alle madri ed ai loro bambini/e burundesi, la cui vita è già messa a rischio nel momento del parto per mancanza di un adeguato servizio sanitario.
Per dare un quadro ancor più esaustivo della situazione burundese, non va altresì omesso il problema della violenza di genere, che rappresenta un grave ostacolo alla giustizia sessuale riproduttiva in Burundi. Le donne sono spesso vittime di violenza sessuale, compreso lo stupro, sia all’interno della famiglia che nella società in generale. Questi atti di violenza hanno conseguenze devastanti sulla salute sessuale e riproduttiva delle donne (oltre a creare un clima di paura e insicurezza). È fondamentale adottare misure per prevenire la violenza di genere, proteggere le vittime e garantire l’accesso a servizi di supporto ed assistenza legale.
Nonostante i traguardi conquistati ed i progressi significativi raggiunti negli anni permettano oggi di ipotizzare un futuro nettamente migliore per le donne e le bambine burundesi rispetto ad un decennio fa, molto lavoro va ancora fatto. Ecco perché sostenere questa causa attraverso una donazione è estremamente importante. Le campagne di sensibilizzazione del governo e delle associazioni non governative che intervengono localmente nelle aree più bisognose, cooperano e collaborano fianco a fianco per garantire indistintamente a tutte le donne e bambine l’accesso ai servizi sanitari e la tutela della giustizia sessuale (compresi i programmi di pianificazione familiare, l’assistenza prenatale e postnatale di qualità e la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili).
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