Il Registro delle Unioni Civili si farà, così assicura l’Assessora Elena Fiorini; il programma politico presentato dalla lista Doria sarà rispettato. Siamo lieti di constatare la coerenza dell’Amministrazione comunale e di affermare che sia il discorso di premessa all’incontro sia quello di chiusura tenuti dall’Assessora sono stati accolti con grande favore da noi e dalle altre associazioni LGBT invitate al tavolo di ascolto e confronto.
La citazione della coraggiosa Rosa Parks da parte di Elena Fiorini ha restituito alle nostre rivendicazioni tutta la dignità culturale, sociale e aggiungiamo storica che poteva andare perduta nelle confutazioni delle altre associazioni presenti, che si occupano tutte a vario titolo e con diverse missioni di famiglia e tutela dei minori.
La nostra lotta per uscire dalla clandestinità sociale ed acquisire la piena cittadinanza non è diversa dalla lotta che gli afroamericani hanno condotto per uscire da un sistema politico apertamente segregazionista e squilibrato sul piano dell’uguaglianza tra cittadini.
Il Comune di Genova vuole quindi con l’istituzione del Registro e degli strumenti attuativi segnare una differenza politica e culturale significativa nonostante debba giustamente limitare la sua azione alle competenze stabilite dalla legge.
Auspichiamo che i Comuni italiani che lavoreranno in questo senso siano sempre più numerosi in modo da spingere il Legislatore nazionale a non lasciare ancora senza protezioni e tutele un grande numero di coppie e famiglie (ricordiamo la presenza di 100.000 minori coinvolti, dati ISTAT). Un Comune che in un passato recente ha dichiarato Genova città dei diritti, sebbene sotto altra amministrazione, non dove perdere di vista quale patrimonio siano le differenze umane in gioco né sottovalutare quanto convenga essere un laboratorio di modernità sotto molti profili, compreso quello economico.
Nonostante le posizioni diametralmente opposte espresse intorno al tavolo dalle varie associazioni presenti, giudichiamo positivo aver avuto la possibilità di parlarci e conoscerci meglio: la strada del dialogo, per quanto impervia, è l’unica che possa fa cadere gli steccati ideologici e liberarci da pregiudizi che non migliorano la vita di nessuno di noi.
Ostilia Mulas
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