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FItch(di Giuseppe La Rosa)  Dopo la revisione delle stime da parte del Fondo monetario internazionale e della Bce, arriva il ribasso delle previsioni di crescita anche di Fitch.

L’agenzia di rating statunitense conferma ciò che a molti osservatori è ormai chiaro da alcuni mesi, ovvero che nel 2016  la possibilità di raggiungere una crescita dell’1,2%, ipotizzata inizialmente dal governo, è un vero e proprio miraggio.

A  pesare sulle previsioni di crescita è soprattutto l’incertezza legata ad eventi globali, come la brexit e i rischi del terrorismo internazionale,  ma anche la tempesta che da settimane si sta abbattendo sul sistema del credito del nostro Paese, in particolare riferito al Monte dei Paschi di Siena  ma estesa all’intero comparto bancario.

Negli scorsi giorni anche Confindustria e l’Ufficio Parlamentare di Bilancio erano intervenuti sul tema crescita, paventando il rischio di un pesante rallentamento dell’economia per alcuni punti percentuali rispetto alle previsioni ottimistiche di inizio anno.

Fitch ha dunque rinsaldato le previsioni, tagliando le stime del Pil dell’Italia. L’agenzia, nel Global Economic Outlook trimestrale diffuso qualche giorno fa ha stimato una crescita del Prodotto interno lordo dello 0,8% nel 2016, seguita da +1% nel 2017 e nel 2018.

La revisione al ribasso è di ben 0,2 punti per quest’anno, ma segue ad altre diminuzioni e correzioni  dei mesi scorsi che lasciano presagire ulteriori cali per la fine del 2016.  Anche per i prossimi anni le correzioni hanno riguardato punti percentuali in meno, rispettivamente con un -0,3% per il 2017 e un -0,1% per il 2018.

Nel ‘Global Economic Outlook’ pubblicato da Fitch si può leggere come “la lenta ripresa dell’Eurozona riflette una debolezza strutturale e rigidità nell’economia, mettendo in evidenza la vulnerabilità dell’economia italiana agli shock avversi”.  Inoltre, per l’agenzia “l’intensificarsi delle tensioni nel settore bancario potrebbe avere come risultato il restringimento delle condizioni di credito”.

Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, ha sottolineato di essere consapevole della frenata dell’attività produttiva del nostro Paese e ha ribadito, durante un intervento alla Camera dei Deputati, che l’andamento della crescita è senz’altro da rivedere.

Il ministro Padoan ha poi concluso affermando che con il Documento di economia e finanza di settembre, saranno aggiornate le stime a seguito  dei segnali di rallentamento.

 

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