805 Views

“Batti lei?”

Fantozzi torna al cinema il 27 Marzo per il suo cinquantesimo compleanno in una versione restaurata e distribuita dalla cineteca di Bologna. Un cast pauroso dallo stesso Paolo Villaggio che da corpo e voce all’iconico ragioniere, Gigi Reder nei panni di Filini, Anna Mazzamauro iconica e indimenticabile signorina Silvani, Liù Bosisio nel ruolo della moglie Pina, Paolo Paoloni nel ruolo del Mega Direttore Galattico e molti altri. Alla regia troviamo Luciano Salce, regista di altre pellicole iconiche come Il federale, Il secondo tragico Fantozzi per l’appunto e molte altre commedie.

Un film iconico che segna anche l’inizio della saga del celebre ragioniere creato da Paolo Villaggio. Vicende che sono entrate nell’immaginario collettivo, frasi e battute che ormai fanno parte del lessico che utilizziamo tutti i giorni. Il ragioniere Ugo Fantozzi è il classico “zerbino” vessato e sfruttato dai colleghi di lavoro come il belloccio e finto intellettuale Calboni, innamorato della sua collega la signorina Silvani, con colleghi altrettanto iconici come Filini. A casa Fantozzi è invece tiranno e cerca rivalsa con la scialba e banale a suo vedere moglie Pina e con grandi difficoltà ad accettare soprattutto nel profilo estetico la figlia Mariangela.

Le avventure di Fantozzi sono quelle di un uomo italiano medio, che cerca di emergere all’interno dell’ambito lavorativo e sociale senza mai riuscirci ma anzi quando cerca di mettersi in mostra non ne esce mai vincitore ma vinto e condannato. Le sfortune di Fantozzi sono amplificate ma sono vicende che possono capitare a chiunque di noi e proprio questa sua aderenza tragica alla realtà che lo rende una figura in cui tutti almeno in qualche episodio o frangente si possono riconoscere.

Vederlo in questi giorni serve a farci immedesimare (e questo si che è tragico) nelle vicende e nella vita di Fantozzi dove scrutiamo e arriviamo alla consapevolezza di come possa essere ancora similare a quella che viviamo noi quotidianamente. Dal momento dell’uscita al lavoro, dove il ragioniere assieme ai suoi colleghi attende con ansia l’ultimo minuto per poter finalmente uscire dal luogo di lavoro. Le manifestazioni ricreative organizzate dal collega Filini, come la celebre partita di calcio aziendale scapoli contro ammogliati.

Oppure il momento del campeggio Fantozzi-Filini dove tra tedeschi che si innervosiscono per l’arrivo dei due sentendo dei mandolini immaginari nella notte, e delle martellate atroci sulle mani i due creano delle situazioni esilaranti. Quando il ragioniere è in difficoltà questa viene amplificata dalla celebre nuvola dell’impiegato oppure alleviata leggermente dalle visioni a sfondo mistico.

Per i più sportivi non mancano riferimenti come quello al mondo del Biliardo con altrettanto iconico il momento della partita di stecca e tra una “bevuta di birilli” e un “coglionazzo” Fantozzi non passerà neanche questa volta inosservato. Vi è anche una parte dedicata al gioco del tennis con tanto di verbi coniugati in modo alternativo che ormai anch’essi sono riusciti ad entrare di diritto nel lessico.

Il film Fantozzi e i suoi relativi seguiti prendono spunto da alcuni dei racconti che sono inclusi in due libri di Paolo Villaggio, l’omonimo Fantozzi per l’appunto e Il secondo tragico libro di Fantozzi. Il successo era stato già notevole alla sua uscita nelle sale italiane, avvenuta per l’appunto il 27 Marzo 1975, nel 2008 è stato selezionato nella lista dei 100 film italiani da salvare.

Un film che va assolutamente visto almeno una volta nella vita, e se non riuscite a recuperarlo al cinema è comunque un tassello fondamentale del cinema italiano e di grande impatto culturale e linguistico.

Messua Mazzetto

Comments

comments