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di Lesath – È il 2102. È il Reclamation Day. È il momento di mettere piede fuori dal rifugio che per cinque lustri è stato casa, che per cinque lustri ha fornito protezione da un mondo esterno pericoloso, ostile e radioattivo. Colpa di quel sabato mattina. Un sabato mattina iniziato come tanti altri ma che è rimasto impresso nella storia a caratteri indelebili: alle 9.47 del 23 ottobre 2077 le prime bombe atomiche esplosero, innescando una serie di bombardamenti che hanno determinato un olocausto nucleare, portando il mondo all’apocalisse. A salvarsi sono stati coloro che sono riusciti a nascondersi per tempo nei vault.

Ora, dopo venticinque anni, le porte che hanno difeso lo sparuto gruppo di sopravvissuti si sono aperte. Dopo che per due decadi e mezzo il Vault 76 è stato chiamato casa, è stato una sicura protezione dai pericoli esterni, è arrivato il momento di mettere piede fuori, di esplorare un mondo ormai irriconoscibile. È il momento di riappropriarsi dell’Appalachia.

Fallout 76 propone un nuovo capitolo della longeva saga videoludica post-apocalittica più famosa al mondo, creando un episodio esteso su una mappa molto vasta che si sviluppa nei territori della West Virginia, riconoscibile anche grazie ad alcune località riprodotte fedelmente e a chiari riferimenti a miti e folclore del posto. Ma è anche un episodio che risalta perché si ambienta prima di tutti gli altri capitoli già usciti: il Vault 76 è infatti il primo ad aprirsi. Non ci sono colonie di sopravvissuti di qualche altro rifugio pronte a fornirci supporto o assistenza. Non ci sono colonie che cercano di ritornare alla normalità di un tempo ricreando una società moderna. Tutto è selvaggio. Tutto è in…contaminato.

Fallout 76 però è anche il primo titolo della saga ad offrire un’esperienza ludica completamente online: è di fatto obbligatorio avere una connessione internet durante tutto il tempo di gioco ma anche accettare che altri giocatori possano interagire con noi. Magari fornendoci qualche aiuto, creando alleanze per sopravvivere a un mondo sconosciuto e ostile. Un’idea innovativa in casa Bethesda che potrebbe però essere solo apripista di nuove avventure basate sullo stesso concept.

Il gioco multiplayer presenta per definizione due grandi insidie: la prima è la necessità di server capaci di reggere il carico di gioco anche nei momenti di massimo afflusso; la seconda la possibilità di arginare eventuali pk, giocatori che cercano avversari da uccidere per il solo gusto di farlo. Il primo ostacolo viene solitamente superato dopo i primi periodi di rodaggio, mentre per il secondo i programmatori hanno deciso di limitare gli scontri tra player solo a circostanze particolari o a sfide consensuali: per questo è necessario lanciare il guanto bianco e duellare solo qualora l’altro decida di accettarlo; in caso contrario, a eventuali insistenze si potrà diventare ricercati, con il rischio che altri giocatori partano per una caccia all’uomo.

In Fallout 76 la morte non è un dramma: di fatto si perdono solo i materiali raccolti, che potranno comunque venire recuperati dopo il respawn. I tappi, utili come valuta soprattutto per gli spostamenti tra località distanti, restano l’impronta distintiva di un titolo che comunque fa della trama la carta vincente. La storia è infatti molto curata, fin nei dettagli, e permette di scoprire molte informazioni sull’universo narrativo di Fallout, previo recupero di collezionabili sparsi per tutta la gigantesca mappa e il completamento di missioni principali e secondarie.

La crescita del personaggio è possibile attraverso la spesa di punti, che si ottengono con l’aumentare del livello, che consentono di incrementare le caratteristiche ‘s.p.e.c.i.a.l.’, a loro volta utili per equipaggiare particolari abilità essenziali per la sopravvivenza in un mondo ostile fatto di esseri pericolosi, diffidenti e magari anche mutanti.

Le rivoluzioni di Fallout 76 sono talmente radicali che facilmente determineranno posizioni estremiste: da una parte ci saranno giocatori che lo ameranno alla follia, dall’altra player che lo odieranno in quanto punto di rottura con il passato.

E tu da che parte stai?

Titolo: Fallout 76

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