(di Sara Passante) Due differenti studi hanno analizzato le differenze genetiche che rendono i sistemi immunitari, quindi il modo in cui il corpo reagisce alle infezioni, diversi tra persone di origine europea e persone di origine africane. Entrambi gli studi sono stati pubblicati sulla rivista scientifica ‘The Cell’.
Luis Barreiro dell”Università di Montreal’, in Canada, e del ‘CHU Sainte-Justine’, sempre di Montreal, con i suoi colleghi, ha analizzato delle cellule immunitarie, chiamate macrofagi primari, prelevati da 80 africani e 95 europei. Hanno successivamente analizzato come queste cellule reagiscono a due batteri patogeni, l’Listeria monocytogenes’, potenziale contaminante di diversi alimenti, e la ‘Salmonella typhimurium’, variante di salmonella responsabile della febbre tifoide.
I ricercatori hanno scoperto che, in queste cellule, il 9,3% dei geni hanno differenze nei meccanismi di regolazione genica che si attivano in risposta alle infezioni, riducibili alla loro diversa ascendenza.
Inoltre hanno potuto notare che solo negli individui europei c’è una mutazione su un unico gene che codifica per un recettore del sistema immunitario, responsabile di una risposta infiammatoria più limitata rispetto ad altre popolazioni. Questo tipo di mutazione ha probabilmente dato un vantaggio evolutivo nelle condizioni ambientali del continente europeo. Nella popolazione africana invece questa risposta infiammatoria è più vigorosa, e permette di limitare la proliferazione dei batteri nell’organismo.
Luis Barreiro ha affermato: « Ci aspettavamo di vedere differenze nella risposta immunitaria associate alle origini filogenetiche, ma certo non una evidenza così chiara di una risposta alle infezioni più forte nei soggetti di origine africana. Questi risultati forniscono una prima descrizione della base genetica delle differenze di popolazione nella risposta immunitaria; più in generale, i nostri risultati dimostrano in che modo gli eventi selettivi storici continuano a plasmare la diversità nei tratti degli esseri umani attuali, compresi i meccanismi che controllano le infezioni».
Quintana-Murci e colleghi, dell”Institut Pasteur’ di Parigi, utilizzando tecniche di sequenziamento dell’RNA, hanno analizzato il modo in cui le cellule immunitarie, i monociti primari, rispondono ad attacchi di batteri e virus.
I ricercatori hanno notato che la risposta del sistema immunitario, alla presenza di patogeni, innesca l’attivazione di fattori trascrizionali, che controllano l’espressione dei singoli geni, seguendo modalità che dipendono da varianti genetiche specifiche delle diverse popolazioni.
Inoltre dai dati ottenuti hanno dimostrato che gli europei hanno ereditato dai Neanderthaliani alcune varianti dei fattori di regolazione genica coinvolte nella risposta immunitaria alle infezioni virali.
I due studi, anche se si sono focalizzati su differenti tipi di cellule immunitarie, sono arrivati a conclusioni molto simili tra loro.
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