(di Salvatore Cipriano) Allegri sceglie il 3-5-2, Pellegrini opta, invece, per un 4-3-3, che tende a trasformarsi, spesso, in un 4-2-3-1.
I ritmi non sono altissimi ed è la Juventus che riesce a sbloccare. Pogba parte con una grande azione travolgente, palla per Alex Sandro, cross perfetto e goal di Mandzukic che sfrutta la disattenzione di Otamendi e batte Hart.
La Juventus soffre poco o niente, a parte la disattenzione, sul finire del primo tempo, di un opaco Marchisio, su Aguero ma Buffon è bravo, nell’uscita bassa, a confondere l’attaccante argentino.
Il secondo tempo riparte, sulla falsa riga del primo, con la Juventus che tiene benissimo il campo, sempre disposta con il 3-5-2, e con il Manchester City che continua a faticare, soprattutto, nel gioco senza palla.
Buffon trema, solo su un episodio, sul colpo di testa di Fernando, ma riesce a superarsi, grazie anche all’aiuto del palo.
Il City sembra crescere un po’, soprattutto in intensità in questa fase.
Nella Juventus entra Morata per Mandzukic e lo spagnolo va, per ben due volte vicino al goal.
Nella prima occasione con un pallonetto che scavalca Hart, in cui Sturaro colpisce il palo, nella seconda azione, invece, è bravissimo Hart, dopo un’azione fantastica dello stesso Morata.
In mezzo a queste due azione, Sterling riesce a divorarsi un goal praticamente a porta vuota.
Con questa vittoria la Juventus si mette in tasca la qualificazione alla seconda fase di Champions, basterà un punto contro il Siviglia per chiudere come prima del girone.
Allegri può godere alla grande delle scelte che aveva fatto per questa partita, inizialmente criticato per aver lasciato fuori Cuadrado e Morata, assiste, invece, alla partita più bella dell’anno da parte di Mandzukic, che firma il successo che consegna alla Juventus la qualificazione agli ottavi di Champions con un turno di anticipo.
Un Allegri che può dirsi, anche, ampiamente soddisfatto della partita di Alex Sandro, perfetta stasera, e che da un senso ai 26 milioni che Marotta ha speso per lui.
Il primo posto eviterebbe di andarsi a scontrare con corazzate come Bayern e Barcellona.
Il Manchester City, invece, manca un’altra occasione per dimostrarsi davvero grande.
Una squadra piena di tanti bravi giocatori, molti dei quali pagati anche molto, ma che continua a steccare nelle occasioni che contano, dimostrando sempre scarsa personalità in queste partite.
Contro la Juventus mancavano Zabaleta, Silva e Kompany, ma la squadra che è scesa in campo è sembrata ancora una lontana parente di quella che vorrebbe vedere lo sceicco Mansour, una squadra in grado di poter competere a viso aperto contro le più grandi d’Europa.
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