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thhf(di Martina Fruzzetti) Nella storia si è sempre sentito parlare di donne dedite alla magia con poteri paranormali legate, secondo le credenze del passato al maligno; queste sono, o sarebbero le streghe.

Sin dall’antichità la figura della donna vista come strega, è sempre stata associata al male o riti maligni. Basti pensare ai processi dell’Inquisizione romana e dal Malleus malleficarum dove si davano istruzioni minuziose per capire se una donna potesse essere o meno dedita alla stregoneria. Spesso molte donne o anziane del paese che avevano esperienza con erbe mediche erano viste come streghe e bruciate al rogo per il solo fatto di essere “diverse”. Un esempio di questa caccia alle streghe viene proprio dalla Storia col processo alle streghe bambine di Salem avvenuto nel 1600.

Così leggendo libri ed essendo interessata al fenomeno mi sono chiesta se esistessero ancora persone che sono legate alla “stregoneria buona”: ebbene, la risposta è positiva ed è per questo che in questo articolo ho deciso di parlare della religione new age del wicca.

La wicca, spesso anche detta “religione della natura” o, ormai più raramente, “antica religione“, è la più diffusa tra le religioni e correnti spirituali appartenenti al neopaganesimo tanto che alcuni autori l’hanno classificata tra i nuovi movimenti religiosi.

È considerata come un percorso spirituale di tipo misterico, che venera principalmente il divino immanente, creduto presente nel mondo sotto infinite forme, spesso riassunte in un principio divino femminile, la Dea, e in uno maschile, il Dio, emanazioni dell’Uno, simmetrici ma complementari. Il loro incessante interscambio sta alla base del continuo divenire del mondo. La wicca celebra, pertanto, i cicli della natura.

Tale movimento fu reso pubblico per la prima volta nel 1954 negli scritti di Gerald Gardner, un ex funzionario pubblico britannico, esperto di esoterismo, che affermava di essere stato iniziato nella New Forest Coven, una congrega appartenente a un’antica tradizione misterica (definita come “l’antica religione”), che aveva perpetuato i culti esoterici medievali, perseguitati come stregoneria dalle autorità politiche e religiose, culti che a loro volta erano imperniati sulle religioni pagane dell’Europa antica.

La veridicità delle esperienze di Gardner rimane ancora controversa. Se la sopravvivenza fino al XIX secolo di un unico e strutturato culto stregonesco, di sicura derivazione antica, è ormai considerato un mito, è invece provata la persistenza fino all’età moderna di notevoli residui di paganesimo in vari ambiti, come nel folklore popolare, o nell’esoterismo delle classi colte: moltissimi di questi aspetti sono poi confluiti nella wicca, sia come ispirazione ideale, sia nella pratica rituale.

Dalle ricerche più recenti è emerso quindi che la Wicca, come è adesso conosciuta, nacque attorno alla metà degli anni ’20 dall’incontro tra un gruppo di ispirazione teosofica, con appartenenti ad una o più famiglie di praticanti magia popolare (esponenti dei cosiddetti cunning people britannici). In seguito, a partire dagli anni ’40, dopo il suo ingresso in questo gruppo, Gardner contribuì a riscrivere, assieme a Doreen Valiente, gran parte della ritualistica, traendo spunto dall’esperienza delle grandi correnti esoteriche presenti nell’Inghilterra dell’epoca, come la Golden Dawn.

I wiccan (cioè i praticanti della wicca), nella maggior parte dei casi, accettano i risultati di questi studi accademici ed accolgono il racconto di Gardner, di essere entrato a far parte di un culto ritenuto molto più antico, come un elemento del “mito di fondazione” della wicca, più che come un fatto storico.

La wicca ha avuto tra XX e XXI secolo una capillare diffusione in tutto il mondo: comunità, associazioni e chiese sono presenti soprattutto in  America, Europa e Sud Africa, oltre che in India e Oceania. Non si dispone, tuttavia, di dati consolidati sul numero di aderenti. Stime restrittive, risalenti al 1996, limitano il numero globale di aderenti a circa 800.000, mentre la vastità del fenomeno e il suo impatto culturale ne accreditano di più ottimistiche, come quella che contava nel 1999 tra i 3 e i 5 milioni di praticanti nella sola America settentrionale, comprendendo anche quelli saltuari.

Lo storico e accademico britannico Ronald Hutton, nel suo studio sulla wicca ,Triumph of the Moon, ha stimato in circa 250.000 i neopagani nel suo solo paese ed ha calcolato che in media, nella partecipazione ai rituali pubblici neopagani tenuti in Gran Bretagna, ci fosse un iniziato wiccan ogni sei o sette partecipanti, mentre i wiccan non iniziati fossero circa la metà dei partecipanti stessi.

Il simbolo più famoso della wicca è il pentacolo, spesso iscritto in un cerchio: le cinque punte del pentagramma rappresentano i quattro elementi (aria, acqua, fuoco e terra) più lo spirito.

In Inghilterra e in Galles ora ci sono quasi 12.000 wiccan. Ma ad oggi il paese con più streghe e stregoni del mondo sono gli Stati Uniti, dove ci sono 340.000 wiccan dichiarati. E’ stata la Pagan Federation, la massima organizzazione pagana del mondo, a chiedere agli adepti di rispondere di essere “wiccan” nel censimento, dato che negli Usa si tratta di una religione riconosciuta. Nel nord America si celebrano anche matrimoni pagani.

In Italia, invece, non esistono stime ufficiali. Secondo il Centro studi sulle nuove religioni, che è in contatto con gruppi ed esperti del settore, nel 2012 c’erano circa 3000 wiccan nel nostro paese, soprattutto donne e nel nord Italia. Sempre al nord si trovano i più importanti cerchi e congreghe del nostro paese e a Milano c’è il Tempio della Luna, un luogo di culto dedicato alla stregoneria.

In Italia la wicca è arrivata negli anni 2000 – spiega Davide Marrè, sacerdote wiccan e presidente del Circolo di Trivi, la prima associazione wiccan italiana – grazie alla letteratura anglosassone sul paganesimo e sullo sciamanesimo: la stregoneria è stata prima di tutto un fenomeno editoriale”. Ma già nel 2002 il numero di adepti era raddoppiato.

Si tratta di un fenomeno in crescita, ma rimane difficile fare delle indagini sul tema.

 

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