(di Sara Passante) Umberto Veronesi è stato il più grande oncologo italiano, figura molto importante della medicina italiana, sia per quello che riguarda appunto la lotta contro i tumori, ma anche per altre importanti battaglie portate avanti nel corso della sua vita.
Veronesi era prima di tutto un chirurgo, conosciuto a livello mondiale, ed è a lui che si deve la ‘tecnica della quadrabtectomia’ per estirpare il tumore alla mammella. Intervento meno invasivo rispetto alla mastectomia, poiché limita l’asportazione della mammella alla parte dove si trova il nodulo tumorale, ma ugualmente con un importante impatto estetico e psicologico. I dati della sua ricerca, in merito a questa innovativa tecnica, vennero pubblicati nel 1991 sulla rivista ‘New England Journal of Medicine’. Da quel momento in poi decollò la sua notorietà in tutto il mondo, grazie anche alla prima pagina del ‘New York Time’ dedicata proprio a questa sua ricerca.
Dopo il 1991 fonda l”Istituto Europeo di Oncologia’ a Milano, un ospedale oncologico che ruota intorno a tre punti saldi: la centralità del paziente, l’integrazione tra ricerca di laboratorio e quella clinica e prevenzione. Intorno al 1993, nel suo Istituto, l”IEO’, sviluppa la tecnica del ‘linfonodo sentinella’. Questa tecnica aveva lo scopo di individuare per tempo i carcinomi piccoli, in modo che non facessero in tempo a raggiungere i linfonodi delle ascelle, e mentre il paziente è in sala operatoria si inietta un liquido radioattivo che trova questa ‘sentinella’, quella più vicina al tumore, e dopo averla analizzata, se essa è sana si evita di togliere tutti gli altri linfonodi che diventano una barriera protettiva del nostro sistema immunitario.
Nel 2000 viene eletto, dal governo Amato, Ministro della Sanità battendosi per far promuovere le leggi contro il fumo nei locali pubblici. Nello stesso anno rivoluziona la radioterapia con la ‘radioterapia intraoperatoria’, si tratta di un piccolo macchinario per la radioterapia da poter portare in sala operatoria. In questo modo i pazienti non devo tornare in ospedale ogni giorno dopo l’operazione e poi riduce il campo dell’irradiazione al seno e nelle zone vicine che potrebbero essere danneggiate. Grazie a tutte le sue innovazione ha ricevuto 13 lauree honoris causa, nonostante fu uno dei primi ad esprimersi negativamente sulla “terapia anti-cancro Di Bella”, sicuramente tutta da confermare ma potenzialmente interessante (come confermato da moltissimi addetti nel settore clinico).
Ha promosso la creazione di istituti di ricovero e cura a carattere scientifico cercando di convincere la politica che la ricerca è fondamentale. Nel 2003 ha poi creato la ‘fondazione Veronesi’, per sostenere la ricerca e la divulgazione scientifica.
Nella sua vita si dedicò a temi molto importanti quali l’eutanasia, la difesa degli animali, l’alimentazione, si è battuto contro la pena di morte, l’ergastolo e per la riforma del sistema carcerario, inoltre fu un grande fautore della fecondazione assistita. E’ grazie a Veronesi che viene anche istituita, nel 1998, la ‘Giornata per la Ricerca sul Cancro’, giornata che serve anche da divulgatore di informazioni per quanto riguarda i processi scientifici effettuati nei riguardi del cancro.
Umberto Veronesi muore a Milano martedì 8 Novembre all’età di 90 anni, lasciando un’eredità pesantissima ai figli e ai colleghi.
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