(di Giulio Perrotta) Abbasserò le tasse! Sarà una svolta epocale, riuscirò ad abbassare le tasse! A due anni da questi proclami, il Premier Matteo Renzi ci delizia con un nuovo tributo, modellata interamente su bisogno del cittadino: l’imposta sul condizionatore.
Esatto. La notizia ha dell’incredibile: stanno per tassare pure l’aria che respiriamo e che ci delizia le estati caldi e gli inverni rigidi.
L’ennesima bastonata pesa sui portafogli dei contribuenti, grazie all’obbligo di adeguarci ad una Direttiva Europea che tutela l’ecosistema, limitando l’immissione di anidride carbonica nell’atmosfera: in sostanza, questa direttiva equipara i condizionatori agli impianti di riscaldamento, obbligando i proprietari a possedere non solo un libretto d’impianto, ma anche le certificazioni di controllo sul funzionamento almeno ogni 4 anni.
Il primo Comune a cogliere l’occasione è stato Roma, che ha subito avvisato i suoi residenti della nuova imposta, oltre l’incredibile fioritura di nuove società ad hoc, partecipate o private che siano, a cui dovranno essere affidate il censimento degli impianti di condizionamento venduti e il controllo sui nuovi acquistati.
I primi dati economici sono piuttosto sconfortanti: per il rilascio del libretto e del primo bollino per i condizionatori occorreranno tra le 200 e le 300 euro, in base al numero di condizionatori posseduti, per un gettito annuo per le casse dello Stato di almeno 4 miliardi di euro. Ma non è tutto: in caso di violazione, sono previste sanzioni al vetriolo, con multe fino a 6mila euro per il manutentore che non abbia applicato la normativa, per singolo apparecchio posseduto.
Il lato positivo è che le somme raccolte finiranno nelle casse dei Comuni e delle Regioni (augurandoci che poi non vengano sottratte da gettoni di presenza fantasma, come accaduto nel caso siracusano di Gettonopoli).
L’idea di rispettare l’ambiente non è sbagliata, anche limitando l’emissione di sostanze nocive; tuttavia, diventa una furbata all’italiana se questa è la scusa per racimolare denaro ai contribuenti , in barba alla promessa elettorale di non alzare le tasse e di diminuirle ove possibile, entro il quinquennio legislativo.
Hai un impianto di climatizzazione estiva o di riscaldamento invernale? Insomma, preparati ad un’altra bella mazzata tra capo e collo …
Ah già! Buona estate …
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