(di Giulio Perrotta) E’ possibile produrre formaggio senza latte e chiamarlo “Formaggio”? Secondo l’Unione Europea non solo si può, ma dobbiamo imporlo ai nostri allevatori per legge!
Questa è l’incredibile follia, una delle ultime, che la Comunità Europea ha deciso di imporre all’Italia, pena la procedura di infrazione … e milioni di euro che migrano dalle nostre casse a quelle di chissà quale Governo Ombra mascherato da organo comunitaria.
L’Europa grida di dare il via libera al “formaggio senza latte”: quasi una bestemmia culturale che farebbe gridare il cuoco Bastianich del programma televisivo MasterChef un’affermazione del tipo “Vuoi che Muorooo?”
La Commissione Europea ha inviato a Roma una diffida in cui definisce troppo stringenti le leggi italiane in materia di produzione casearia: difatti, la normativa italiana, che proibisce l’uso di surrogati, è considerata un ostacolo alla “libera circolazione delle merci”, dato che nel resto dell’Unione europea i “latticini senza latte” sono di uso comune.
Se passasse insomma il messaggio di modificare la normativa d’origine “sana e protetta”, l’adeguamento condizionerebbe la qualità per l’intera filiera dell’industria casearia italiana.
Lo stesso Presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, ha etichettato questa diffida un <<diktat di un’Europa che tentenna su emergenze storiche come l’emigrazione, ma che è pronta ad assecondare le lobby che vogliono costringerci ad abbassare gli standard qualitativi dei nostri prodotti alimentari difesi da generazioni di produttori>>. Occorre, pertanto: <<salvaguardare le aspettative dei consumatori per quanto concerne l’autenticità e la qualità delle materie prime adoperate (…)>> per una << scelta che ha garantito fino ad ora il primato della produzione lattiero casearia italiana, che riscuote un apprezzamento crescente in tutto il mondo dove le esportazioni di formaggi e latticini sono aumentate del 9,3 per cento nel primo trimestre del 2015>>.
Nell’ennesima prova che vogliono adeguare tutti gli standard qualitativi dei paesi dell’Euro-Zona, senza tener conto che certe realtà produttive, se intaccate, provocherebbero il fallimento di una catena intera. Insomma, non è strano pensare l’intenzione ultima è quella di fare fallire l’Italia!
Immaginiamo la Mozzarella di Bufala campana, già avvelenata dai prodotti tossici della Terra dei Fuochi, prodotta senza vero latte, o la Treccia e la Burrata pugliese prodotte usando polveri e misture industriali.
Un’ennesima porcheria targata “Europa” che rischia di demolire un prodotto italiano esportato in tutto il mondo (e da tutto il mondo copiato): il latticino!
La posizione ufficiosa italiana è stata morbidamente espressa dal Ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, che ha respinto l’obbligo di adeguarci.
L’Europa si arrenderà a questa prima bastonata tra i denti? In attesa, godetevi finché durano le nostre mozzarelle, burrate, trecce e stagionati, ma con moderazione!
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