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I diritti della comunità LGBT+ in Italia sono migliorati negli ultimi vent’anni. Grazie al lavoro incessante di attivisti e associazioni, le unioni civili tra persone dello stesso sesso sono state legalizzate nel 2016; tuttavia, il nostro paese rimane un fanalino di coda non solo in Europa, ma anche nel mondo.

Arcigay riporta che Il Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU,alla 34esima sessione del Universal Periodic Review tenutasi lo scorso novembre, prendendo in esame lo stato dei diritti umani in Italia, ha stilato ben 306 raccomandazioni nei confronti dell’Italia, di cui 17 – contro le 15 del 2014 – riguardanti i diritti umani delle persone LGBT+. “Tra queste, una legge contro l’omotransfobia, il rinnovo della strategia nazionale UNAR contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e identità di genere, il riconoscimento di entrambi i genitori dello stesso sesso, le adozioni per le coppie dello stesso sesso e il divieto di interventi chirurgici cosmetici su bambini intersex” si legge sul comunicato.

ILGA Europe (International Lesbian Gay Bisexual Trans and Intersex Association) ha individuato una serie di indicatori che permettono di valutare lo stato dei diritti LBGB+ nei vari paesi del mondo e ha creato un grafico interattivo in collaborazione con altre associazioni quali Transgender Europe e OII Europe.

Le categorie secondo cui vengono classificati i paesi sono 6: uguaglianza e assenza di discriminazioni; famiglia; reati d’odio e di incitazione all’odio; riconoscimento giuridico di genere e integrità fisica; spazio nella società civile e asilo. Ogni categoria è declinata accuratamente per includere le violazioni e le discriminazioni implementate da politiche, leggi e clima sociale di ogni paese analizzato. Il grafico interattivo Rainbow Europe è lo strumento online gratuito accessibile sulla piattaforma ILGA che permette di visualizzare graficamente gli sviluppi politici e sociali in ogni paese classificato, oltre alla percezione della vita quotidiana per le persone LGBT+ in tale paese. Come testato dai consulenti Reviewbox, il grafico interattivo di Rainbow Europe è aggiornato quasi in tempo reale, responsive ed accessibile anche da smartphone e tablet.

Consultando Rainbow Europe si può verificare che l’Italia si colloca al 35esimo posto su 49 paesi europei. In testa troviamo Malta, seguita da Belgio e Lussemburgo come i paesi dove i diritti della comunità LGBT+ sono maggiormente rispettati. La classifica dei 28 paesi appartenenti alla comunità europea vede l’Italia al 24esimo posto, seguita solo dalle repubbliche baltiche e dalla Polonia, dove la situazione delle persone LGBT+ è particolarmente difficile. Gli episodi di omofobia in Italia rimangono frequenti, nonostante l’ampia affluenza a manifestazioni quali il Gay Pride (circa 700,000 a Roma nel 2019) e sondaggi che indicano l’appoggio degli italiani nei confronti delle tematiche LGBT+. Ma la politica ancora non segue e rimane molto il lavoro da fare nel campo dei diritti per tutt*.

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