La scopa è uno dei giochi di carte più amati e diffusi in Italia, grazie alla sua semplicità e alla capacità di unire generazioni anche molto diverse tra loro intorno allo stesso tavolo. Nel corso del tempo, questo classico ha dato vita a diverse varianti regionali, ciascuna con regole e peculiarità che aggiungono un tocco di originalità al gioco tradizionale. Vale la pena fare una panoramica delle principali versioni che accompagnano quella tradizionale.
La prima variante da menzionare è la Cirulla, una versione particolarmente amata in Liguria, caratterizzata da regole che rendono il gioco più vivace e imprevedibile. A differenza della scopa tradizionale, le regole del gioco della cirulla prevedono l’assegnazione di punti bonus in situazioni specifiche, come avere in mano combinazioni particolari di carte (ad esempio, l’asso, il due e il tre dello stesso seme). Questa variante premia non solo la strategia ma anche la fortuna, che svolge un ruolo molto più predominante rispetto al gioco classico.
Una variante molto nota in tutta Italia è invece lo Scopone Scientifico, una versione più strategica giocata in coppia e con un mazzo completo di 40 carte, sempre a seme spagnolo. Le regole di base restano le stesse, ma ogni giocatore riceve nove carte, mentre le quattro restanti vengono posizionate al centro del tavolo. La necessità di cooperare con il proprio compagno rende lo Scopone un gioco che premia l’intesa e la pianificazione, più che la fortuna. È particolarmente apprezzato nei tornei e tra i giocatori esperti, grazie alla possibilità di ideare strategie più complesse rispetto alla classica scopa. Se ne è parlato negli anni anche per qualche celebre appassionato, sono famose le partite del presidente della Repubblica Sandro Pertini.
Si ritorna invece tra le varianti più marcatamente regionali con la Napola, originaria della Campania. In questo caso viene introdotto un sistema di punteggio aggiuntivo legato alla sequenza di carte dello stesso seme, a partire dal sette fino all’asso. Questa variante premia chi riesce a catturare tali sequenze, incrementando l’importanza delle carte di valore medio.
L’elenco dei giochi alternativi che derivano dalla Scopa prosegue con il Re Bello. La versione prende il nome da una carta che assume un ruolo speciale, vale a dire il re di denari: chi lo ottiene riceve un bonus. La semplicità di questa regola extra rende il Re Bello una variante adatta anche ai neofiti, che possono avvicinarsi al gioco senza dover memorizzare molte regole aggiuntive, che restano le medesime rispetto alla versione classica.
Si ha poi il Maresciallo, una versione moderna e creativa della scopa, diffusa soprattutto tra i giovani. In questa modalità di gioco, alcune carte specifiche, come ad esempio il re di denari o l’asso di spade, assumono ruoli particolari che influenzano il gioco. Ad esempio, il “maresciallo” può annullare alcune prese o modificare il punteggio di una mano.
Questo breve elenco potrebbe essere molto più corposo e ad ora tiene conto solo delle varianti più note del gioco. Merita una menzione particolare però l’Asso Pigliatutto: formalmente è una versione alternativa della Scopa ma ha avuto un successo così vasto da essere talvolta considerato un gioco a sé stante, tanto che si ritrova presente anche sul web al contrario degli altri nominati in questa lista. Il regolamento è pressoché identico al passatempo originario, ma in questo caso assume un ruolo particolare l’asso, che permette di raccogliere tutte le carte presenti sul tavolo.
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