(A cura di Roberto Bonfanti, scrittore, musicista). Quando il riff iniziale di “Senza vento” dei Timoria risuona per la prima volta con la sua forza dirompente si ha la netta impressione di trovarsi di fronte a un vero spartiacque, non solo per la carriera della band bresciana ma per l’intero universo musicale del nostro Paese.
Corre l’anno 1993, nell’aria si respira una grande energia e i tempi sono ormai maturi perché il rock italiano possa uscire dalle cantine e proiettarsi in una dimensione diversa: i Litfiba sono una realtà ormai affermata, le major iniziano a interessarsi alle nuove contaminazioni aprendo etichette dedicate (si veda per esempio la BlackOut), le radio alternative e le riviste di settore iniziano a dare sempre maggiore spazio alle band nostrane e anche Videomusic capisce che il fermento giovanile non è da sottovalutare dando una spinta importantissima all’intero movimento.
Nel giro di quattro anni, fra il 1993 e il 1996 esordiscono band fondamentali come i Marlene Kuntz, i Modena City Ramblers, gli Estra, i Bluvertigo, i Negrita, i Radiofiera, gli Yo Yo Mundi e i Massimo Volume, tanto per fare solo i nomi più in vista. A queste si aggiungono gli Afterhours, che proprio in quegli anni decidono di dare una svolta alla propria carriera passando dall’inglese all’italiano, e altre realtà come i Ritmo Tribale, i Casino Royale, i Gang o gli Ustmamò che, dopo aver navigato per anni nella polvere dell’undergound, troveranno casa presso case discografiche più blasonate.
Discorso a parte meritano gli ex CCCP che, dopo essersi sciolti nel 1990 ed essere tornati fugacemente sul palco due anni dopo, in questi anni rinascono col nome di C.S.I. incarnando una delle realtà più importanti della nostra storia musicale e dando vita anche a un’enorme fucina di talenti chiamata Consorzio Produttori Indipendenti che, insieme alla neonata Mescal, diventerà una delle etichette di riferimento del mondo indipendente.
Nel 1995, mentre Ligabue impazza in tutte le radio, nel tentativo di coordinare e dare una rilevanza istituzionale alle tante piccole realtà che sgomitano nell’underground più profondo, nasce il MEI, che nel corso degli anni assumerà un’importanza sempre maggiore. Chiudiamo questo capitolo della storia nel 1996, quando una giovanissima rocker catanese di nome Carmen Consoli sale sul palco del Festival di Sanremo compiendo così un altro passo verso il riconoscimento del movimento rock italiano anche agli occhi di un pubblico più nazionalpopolare.
Tracklist:
Timoria – Senza Vento (1993)
Almamegretta – Figli di Annibale (1993)
Gang – Kowalsky (1993)
C.S.I. – A tratti (1994)
Negrita – Cambio (1994)
Modena City Ramblers – In un giorno di pioggia (1994)
Casino Royale – Anno zero (1995)
La Crus – Nera signora (1995)
Ligabue – Vivo, morto o x (1995)
Afterhours – Dentro Marylin (1995)
Ritmo Tribale – Base luna (1995)
Radiofiera – Tutti innocenti (1995)
Litfiba – Lacio Drom (1995)
Bluvertigo – Iodio (1995)
Massimo Volume – Il primo Dio (1995)
Andrea Chimenti – L’albero pazzo (1996)
Estra – Signorina (1996)
Marlene Kuntz – Ape Regina (1996)
Ustmamò – Baby dull (1996)
Yo Yo Mundi – La canzone di fuga e speranza (1996)
Carmen Consoli – Amore di plastica (1996)
La modernità del pensiero stoico in Leopardi ed Epitteto: il valore della “filosofia della debolezza”
Seneca e il modello della “Giustizia Mite” nella “Clemenza”: una lezione di buonsenso per il governo dei popoli
Il lavoro nell’antica Grecia: schiavitù, lavoro libero e lavoro tributario
La costruzione delle piramidi e le condizioni di lavoro nell’antico Egitto