(di Giulio Perrotta) Recentemente è apparso su focus un articolo sulla trasformazione del pianeta rosso, Marte, da temperato e ricco di acqua allo stato liquido, ad arido e feddo, apparentemente privo di vita e di atmosfera. Il quesito posto dall’estensore del contributo era: come può essere avvenuto?
Come riportato anche su http://www.focus.it/scienza/spazio/atmosfera-di-marte-e-vento-solare, grazie alla sonda spaziale della Nasa chiamata Maven (ovvero Mars Atmosphere and Volatile Evolution), orbitante intorno a Marte dal Settembre 2014, è stato possibile chiarire parzialmente questo mistero, imputando l’evento della perdita dell’atmosfera a 3 fattori concatenati:
a) il ruolo del Sole, in ordine al fatto che, in base ai dati raccolti fino ad oggi, pare che il flusso di particelle che arrivino su Marte durante una tempesta solare, accrescano in maniera esponenziale il numero di ioni (ovvero gli atomi o le molecole che hanno perso uno o più elettroni). E’ stato possibile determinarlo grazie all’esplosione solare di forte intensità avvenuta sul Sole l’8 marzo 2015: captati dalla sona Maven, si è assistito a forti rotazioni delle linee del campo magnetico di Marte, che hanno formato delle specie di corde arrotolate su se stesse che si sono spinte nello spazio fino a 5mila chilometri dalla superficie del pianeta; contemporaneamente, altri strumenti, rilevavano un abbondante flusso di ioni concentrati lungo le linee del campo magnetico, per poi perdersi nello spazio profondo. Pare, infatti, che la velocità di flusso delle particelle fosse almeno 10 volte superiore al normale flusso di ioni verso lo spazio esterno.
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