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Fake, knockoff, dupes (falsi, contraffatti, ingannevoli). Gli articoli che imitano i prodotti di marca sono al giorno d’oggi sempre più diffusi e, complici i social network e il commercio online, sempre più facili da trovare ed acquistare.

Il mercato dei prodotti contraffatti è una minaccia che coinvolge brand di tutto il mondo e di tutti i settori: dalle grandi maison di moda ai brand dell’industria tech, dai marchi di make-up e del mondo beauty alle aziende del settore alimentare.

Questi articoli, a primo impatto molto attraenti dal punto di vista del prezzo e apparentemente identici ai prodotti veri – si rivelano spesso rischiosi per la salute e la sicurezza dei consumatori.

L’impatto economico dei prodotti contraffatti

Uno studio pubblicato a gennaio 2024 dell’EUIPO – l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale – che analizza i dati del triennio 2018-2021, fornisce un interessante quadro dei danni provocati a livello europeo dal mercato dei prodotti fake nei tre settori più colpiti: abbigliamento, cosmetici e giocattoli.

Secondo la ricerca, nei settori citati i prodotti contraffatti provocano complessivamente una perdita media annuale di 16 miliardi di Euro e di quasi 200.000 posti di lavoro ogni anno.

Settore Perdite Annuali in Vendite (€)
Abbigliamento 12 miliardi
Cosmetici 3 miliardi
Giocattoli 1 miliardo
Totale 16 miliardi

 

In particolare, è il settore dell’abbigliamento che registra le perdite annuali nelle vendite più alte, pari a 12 miliardi di euro, seguito dal settore dei cosmetici con 3 miliardi di Euro e da quello dei giocattoli con 1 miliardo di Euro.

Complessivamente gli stati più colpiti dalle contraffazioni in questi settori sono Germania, Francia, Spagna, Austria e l’Italia.

La tutela dei brand Made in Italy

L’Italia, sempre secondo lo studio dell’EUIPO, registra le perdite più alte nel settore dell’abbigliamento, con 1,7 miliardi di Euro di mancate vendite e 19 000 posti di lavoro persi all’anno.

Per contrastare questo fenomeno, nel corso degli anni sono state promosse varie iniziative per aumentare la sensibilizzazione dei consumatori sui rischi legati all’acquisto di prodotti non originali e contraffatti.

Sempre con l’obiettivo di supportare la lotta alla contraffazione recentemente è entrata in vigore una nuova legge sul Made in Italy (L. 206/2023), che mira a valorizzare e tutelare e promuovere il patrimonio culturale e le aziende italiane. Questa nuova legge introduce varie nuove disposizioni per aiutare gli imprenditori italiani a tutelare i propri prodotti, tra cui l’inasprimento delle sanzioni amministrative previste per i reati di contraffazione di marchio e non solo.

L’arma dei brand contro la contraffazione

La diffusione di prodotti falsi può comportare anche altri risvolti negativi per la reputazione e l’immagine di un marchio. Cosa fare quindi per tutelare un brand?

Specialmente al giorno d’oggi, non tutelare la proprietà intellettuale della propria azienda è un errore che potrebbe costare molto caro.

Dal marchio al design fino al brevetto: attivarsi fin da subito per scoprire come proteggere adeguatamente il proprio prodotto o il proprio brand può dare vantaggi a lungo termine, sia in termini economici che di protezione.

Un marchio registrato, un design registrato o un brevetto, oltre ad essere un vero e proprio asset aziendale, permette di difendersi molto più facilmente da contraffazioni e imitazioni. Vediamo come.

Registrare un marchio: una tutela per la propria azienda

Qual è il modo migliore per tutelarsi contro azioni di contraffazione?  La registrazione di un marchio permette al titolare di ottenere il diritto di utilizzo del marchio nel territorio prescelto e per i prodotti e servizi indicati nella domanda di registrazione. Ciò significa che il titolare del marchio può vietare a terzi di utilizzare il proprio marchio e di opporsi all’utilizzo di un marchio simile che potrebbe confondere il consumatore sull’origine di quel prodotto.

La fase di deposito del marchio è molto importante in quanto è uno dei primi step per impostare una strategia di tutela e difesa del brand. È qui che, si vanno a mettere in relazione specifiche conoscenze di business e di marketing lato azienda, con le considerazioni relative allo sfruttamento commerciale di un prodotto/servizio su determinati mercati esteri. Maggiore sarà la portata della nostra azione di deposito e di tutela, minori saranno le possibilità che a qualcuno venga in mente di sfruttare il nostro marchio/prodotto in maniera strutturata e lucrativa.

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