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AV_ok2 (nostro inviato Andrea Dasso) Si avvia alla conclusione (avverrà venerdì 27 maggio a Sanremo), il tour Tortuga In Paradiso, lo spettacolo che Antonello Venditti ha portato in scena nei principali teatri italiani, dopo il successo del Tortuga Tour 2015, per promuovere il suo ultimo disco, Tortuga appunto, uscito nel 2015.

Ieri, il tour ha fatto tappo al Teatro Carlo Felice di Genova, dove, davanti ad un pubblico numeroso e partecipe, il cantautore romano si esibito per 2 ore e mezza, eseguendo brani passati e presenti, hits e tracce meno note al grande pubblico, partendo da Roma Capoccia (1972) fino all’ultimo singolo L’ultimo giorno rubato, uscito a fine 2015, per uno show quasi diviso in due parti: la prima riflessiva, intima e con molte canzoni del passato, la seconda con quasi solo hits che hanno fatto alzare dalle poltroncine gran parte del pubblico.

Con Antonello sul palco la Super Band composta da 10 band, con molti musicisti che lo accompagnano in tour da un decennio.

Dopo un count-down proiettato sui maxi schermi sul palco, la serata genovese è iniziata in maniera spiazzante alle 21.15 con Raggio Di Luna (brano del 1991 un pò dimenticato)  per passare subito ad un brano recente I Ragazzi Del Tortuga (estratto dall’ultimo disco) che si unisce a Giulio Cesare, creando live quel trait-d’unione che unisce le tematiche dei due brani (entrambi radicati nel passato liceale di Venditti: Tortuga era il bar di fronte al liceo Giulio Cesare che Antonello frequentava). Durante Giulio Cesare, sugli schermi passavano filmati d’epoca delle Venditti Stellaproteste e degli scontri che negli anni ’60 videro protagonisti molti studenti della Capitale. A seguire altri due brani “datati: Piero E Cinzia (con un curioso arrangiamento in salsa reggae) e Pepppino, brano del 1986 dedicato da Venditti al suo unico figlio Francesco. Si torna per un attimo al presente con Non So Dirti Quando, secondo singolo di Tortuga e accompagnato dalle back projections con immagini dei grandi della musica recentemente scomparsi, da Pino Daniele a Lucio Dalla, offrendo un significato alternativo alla canzone: non un brano d’amore come parrebbe sembrare ma un pezzo in ricordo di persone che non ci sono più. La macchina del tempo ci riporta subito indietro con Stella (1984) durante il quale passavano sullo sfondo le immagini di Falcone e Borsellino, accolte dagli applausi del pubblico. Si va ancora più indietro con una versione quasi acustica e molto sentita di Lilly (1975) uno dei primo brani in Italia ad affrontare il dramma dell’eroina.

Dopo Lilly, Antonello si siede al suo storico piano per 5 brani: Sotto Il Segno Dei Pesci, Bomba O Non Bomba (con le immagini del video ufficiale del brano con lo storico viaggio in pullman di Venditti e gli Stradaperta da Bologna a Roma), Sara , Tienimi Dentro Te (brano di Tortuga durante il quale Antonello è rimasto solo sul palco al pianoforte) e Notte Prima Degli Esami, che parte in versione solo piano+voce per poi includere tutta la Super Band.

Si chiude la parentesi piano del concerto e la prima parte dello show con la presentazione della Super Band, poi 3 brani recenti ma diventati subitVenditti 2o classici del repertorio di Venditti: Cosa Avevi In Mente (primo singolo di Tortuga), Unica e Dalla Pelle Al Cuore.

Altra hit, poi, con il Compleanno Di Cristina e poi altra perla ripresa dal disco Venditti E Segreti: Questa Insostenibile Leggerezza Dell’Essere, seguita dalla malinconica L’Ultimo Giorno Rubato (altro pezzo di Tortuga), la sognante Ogni Volta e due successi come Che Fantastica Storia E’ La Vita e Amici Mai. Altro brano da Tortuga: Ti Amo Inutilmente, uno dei brani più controversi dell’ultimo disco visto che molti hanno storto il naso davanti alla virata synth-pop/dance di Antonello ma il brano ha subito conquistato il pubblico tutto in piedi ad accompagnare Venditti e la Super Band. I ritmi si rallentano per il classico Alta Marea ma poi una lunga versione di In Questo Mondo Di Ladri riaccende subito l’entusiasmo a chiudere il concerto prima degli immancabili bis, dedicati questa volta interamente a Roma: con Roma Capoccia (con le foto di monumenti storici e personaggi di Roma e della romanità da Sordi a Totti fino a Papa Francesco mostrate sullo sfondo) e Grazie Roma

Si chiude così dopo 2 ore e mezza di musica senza pause, il concerto genovese di Antonello Venditti, durante il quale l’artista romano è riuscito a condensare oltre 40 anni di carriera racchiudendo canzoni impegnate e legate a temi sociali e canzoni più intimiste e personali, offrendo nel contempo un sound come sempre curatissimo, un setting del palco e l’uso di retroproiezzioni impeccabili e una presenza scenica (oltre che una voce) sempre in grado di coinvolgere ed entusiasmare il pubblico

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