I giovani spesso non hanno un buon rapporto con l’arte. Inutile girarci intorno: certo, un po’ l’età la fa da protagonista. Però, paradosso dei paradossi, soprattutto in Italia, e soprattutto al Sud, c’è una tendenza a svilire ciò che di bello c’è.
Ma non tutto è perduto perché è possibile invertire la rotta, provando ad attuare una sorta di pratiche diverse. Eccone alcune
Provando ad attivare dei giochi
Se una persona dovesse spiegare l’arte ai ragazzi in maniera tradizionale, probabilmente non otterrebbe l’effetto sperato. Però lo si può fare in maniera diversa, anche attivando dei giochi e, comunque, facendo in modo che i ragazzi percepiscano qualcosa di diverso.
Lo si fa praticamente in tutti i campi, basta vedere qui un esempio: proporre diverse soluzioni e rendere tutto più interattivo. Certo, poi bisogna mantenere l’attenzione alta da parte dei giovani ma, almeno, è un inizio.
Provando a farli appassionare, infatti, si può anche riuscire a farli scoprire la bellezza dell’arte. Poi, con il tempo, tutto verrà da sé.
Essere presenti in maniera attiva sui social network
Solo dopo diversi anni, molti musei, regge, castelli e chi più ne ha più ne metta si sono dotati di siti internet e di profili sui social network ad hoc. Quasi come se l’arte non potesse ‘abbassarsi’ a questi livelli. Una cosa inspiegabile che, poi, fortunatamente con il tempo si è riusciti a capire che era davvero una cosa senza senso.
Basti pensare alla difficoltà dei turisti di reperire informazioni semplicemente sugli orari di apertura e chiusura di un particolare museo. Una prerogativa tutta italiana quella di complicarsi le cose. Una volta che, comunque, finalmente le varie strutture museali hanno capito che bisognava essere presenti attivamente sul web, tutto è venuto da sé.
Perché se gli adulti e gli anziani di per sé magari sono più legati alla storia, i giovani, avvezzi alle tecnologie, si sono sentiti protagonisti e hanno visto nella loro home delle autentiche meraviglie di cui non conoscevano neppure l’esistenza in alcuni casi.
Essere presenti in maniera intelligente sul web può soltanto fare bene. Perché, poi, se un utente parla bene a ruota lo potranno fare anche altri innescando, così, un meccanismo virtuoso che è davvero molto interessante.
Raccontare qualcosa di diverso da ciò che si impara nelle scuole
Se si racconta il già detto, dopo tre minuti il ragazzo si annoia e se ne va. Per provare a tenerlo a bada anche per una ora, è importante raccontargli qualcosa che non sapeva, che non ha mai letto, che la scuola non ha mai insegnato. O che, magari, neppure c’è sul web.
Si può pensare a un aneddoto capitato a un imperatore, una curiosità su come è nato un particolare nome o far conoscere delle strade sconosciute.
Far vivere, quindi, una esperienza diversa rispetto al solito. Non è semplice, ovviamente. Ma è davvero un peccato che in Italia non si riesca fino in fondo a valorizzare l’immenso patrimonio artistico che abbiamo la fortuna di vedere ogni giorno, spesso anche gratis.
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