(di Giulio Perrotta) Brutto risveglio per i tifosi del Catania Calcio: nella notte del 23 Giugno, infatti, sono stati arrestati sette dirigenti, in seno all’operazione “I Treni del goal”, tra i quali possono leggersi i nomi del Patron Antonino Pulvirenti, dell’amministratore delegato Pablo Cosentino e dell’ex direttore sportivo Daniele Delli Carri (in carica da gennaio a maggio).
L’accusa, che ha fatto spiccare le ordinanze di custodia cautelare, è quella di aver comprato cinque (o sei partite) dell’ultimo campionato di Serie B, per evitare la retrocessione attraverso delle combine organizzate con dei giocatori usati come “amici fidati”. Le ordinanze sono state emesse dalla Polizia nell’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, per le accuse di frode in competizioni sportive e truffa.
Secondo gli inquirenti, in particolari, i dirigenti imputati avrebbero concordato alcune vittorie, dietro pagamento di denaro, per non finire in Lega Pro, probabile destinazione dopo un’annata altalenante e ricca di errori tecnico-tattici. Difatti, senza l’intervento illecito, gli etnei avrebbero concluso il campionato al terzultimo posto, mentre, con 5 partite di fila vinte, hanno potuto stazionarsi al quindicesimo posto, appena 2 punti sopra la zona playout.
Al momento gli indagati sarebbero in tutto diciannove, compresi i sette dirigenti per i quali sono già scattati i provvedimenti; tra i giocatori rientrano Alessandro Bernardini (Livorno), Riccardo Fiamozzi (Varese), Matteo Bruscagin (Latina) e Luca Daì e Luca Pagliarulo (Trapani), calciatori delle squadre opposte al Catania nelle gare in questione e tre dirigenti del Messina, tra i quali il Patron ed ex Amministratore del Catania, Pietro Lo Monaco. Non risulta invece indagato alcun giocatore del Catania.
Inoltre, riguardo alla partita Varese-Catania, il club lombardo decise di auto-denunciarsi dopo un consulto con Federbet, ovvero l’organizzazione che si occupa di monitorare il flusso di scommesse anonime. Il dg Beppe D’Aniello allora spiegò: “Ho mandato una mail certificata alla Procura federale insieme al resoconto avuto da Federbet. Ho incontrato quindi i giocatori avvisandoli della situazione. Poi, subito dopo la partita, sono stati interrogati i capitani e gli allenatori delle due squadre, oltre a un dirigente per parte“. Per Varese-Catania le quote crollarono nel giro di poche ore da 2,85 ad 1,60 e alla fine si decise di bloccare le giocate. In mattinata poi, la Procura di Catania ha fatto ulteriore chiarezza attraverso una conferenza stampa che ha spiegato i dettagli dell’accaduto: <<Abbiamo ravvisato dei comportamenti non corretti da parte di chi gestiva il Catania Calcio (ha dichiarato il Procuratore Sardi); (…) dagli elementi raccolti almeno cinque partite (quelle contro Varese, Trapani, Latina, Ternana e Livorno), forse sei (sotto indagine anche Catania-Avellino), sono state truccate, attraverso il pagamento di somme di denaro ai calciatori. (…) Ci sono altre persone indagate ma al momento non diamo nomi, non è giusto che vengano a sapere della cosa attraverso la stampa>>.
La Dott.ssa Paglialunga, dirigente della Digos che si è occupata delle indagini, ha spiegato poi nel dettaglio il metodo con il quale venivano organizzate le combine: <<Il tutto è nato dopo l’ennesima sconfitta contro la Virtus Entella, partita questa che ha portato il Catania in piena zona retrocessione. Abbiamo subito ravvisato un sospetto di combine per la partita con il Varese, da qui è nata l’operazione ‘I treni del Gol’ perché i diretti interessati chiamavano ‘treni’ i giocatori da avvicinare mentre gli ‘orari’ coincidevano con il loro numero di maglia. La cosa si svolgeva in due passaggi: c’era la fase ideativa che è partita da Pulvirenti e la fase esecutiva che comprendeva il pagamento del soggetto corrotto. Pulvirenti, una volta ricevuto il via libera da Impellizzeri (altro soggetto per il quale è scattato l’arresto, ndr), faceva partire la macchina, Delli Carri parlava con Di Luzio che contattava Arbotti. Era quest’ultimo che si rapportava con Delli Carri per il buon esito della combine>>. A spiegare come è nata l’indagine, infine, è stato il Questore Marcello Cardona: <<Si è trattato di un lavoro estremamente complesso che ha richiesto l’ausilio di molti uomini su tutto il territorio italiano. L’indagine è nata da una denuncia del presidente del Catania legata a preoccupazioni riguardanti la tifoseria. Da questa indagine si è passati poi a un filone successivo perché erano emerse “cose” estremamente importanti>>.
Analizzando poi le intercettazioni, disposte dal magistrato, è possibile udire affermazioni del tipo: a) “stiamo lavorando sul treno di venerdì (riferito a una partita giocata in quel giorno settimanale)”; b) “Siete tutti contenti e soddisfatti? (…) E’ la prima volta che il Catania dopo 35 partite è salvo”;
c) “ho dovuto fare una scelta in base alle disponibilità”;
d) “semu ai playoff, stamu avvullanu”;
e) “se non ci pensavamo noi per queste cinque partite, il Catania era retrocessa”.
Adesso auguriamoci che la giustizia civile e sportiva facciano il loro corso senza “intoppi”.
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