Taranto (01.09.2016) – Puglia, 900 km di costa e nemmeno uno espressamente autorizzato al naturismo. La regione regina dell’estate, la più amata dagli Italiani che si promuove a livello internazionale con lo slogan “Puglia Friendly“, dove tutti sarebbero i benvenuti, pare sia rimasta indietro nel cogliere la domanda dei turisti amanti della natura “senza costume” e ha dovuto fare i conti nei giorni scorsi con un imprevisto scontro culturale (trasceso in giudizio morale e sanzioni giuridiche) in riva ad una delle spiagge più belle del litorale ionico, Ayala di Campomarino, in provincia di Taranto (nella foto).
Ma andiamo con ordine. Cosa è successo? Il 23 agosto un blitz delle forze dell’ordine dietro un esposto del giornalista ecologista Mimmo Carrieri ha sanzionato numerosi bagnanti naturisti in uno dei tratti pugliesi dove la pratica del naturismo è tollerata da vent’anni ma non espressamente autorizzata. La spiaggia in questione é Ayala di Campomarino in località Commenda, una località bellissima ma anche complicata da raggiungere in quel tratto specifico (insomma bisogna andarci apposta).
Il giornalista ambientalista Carrieri, che dovrebbe spiegare come la sua anima ecologista non ammetta la filosofia naturista, ha avviato da tempo una vera e propria crociata contro il naturismo sulla costa tarantina, nonostante appunto in quel tratto vi sia una ventennale tolleranza a tal punto che centinaia di turisti raggiungono questa località da tutta Italia proprio per praticare il naturismo in “santa pace”. Carrieri avrebbe raccolto lamentele dei bagnanti “tradizionalisti del costume da bagno” e ha insistito fino ad arrivare all’esposto per un intervento di sgombero da parte delle forze dell’ordine.
E così il 23 agosto per tanti naturisti che si stavano godendo il mare e la spiaggia in libertà è scattata la sanzione e probabilmente la delusione da vacanza rovinata.
Ma non tutti i mali vengono per nuocere, almeno c’è da augurarselo. L’Associazione Nazionale Naturisti (Ass.Na.It) ha innanzitutto messo a disposizione i propri avvocati a tutte le persone che si trovavano in spiaggia quel giorno. Inoltre, tramite il suo presidente Francesco De Gennaro ha chiesto un incontro con le istituzioni locali al fine di discutere di regolamentare finalmente quel tratto di spiaggia in modo da evitare futuri episodi incresciosi.
“E’ con profondo rammarico che l’associazione Ass.Na.it (Associazione Naturisti Italiani) apprende dello spiacevole episodio del quale sono stati protagonisti i naturisti sanzionati il giorno 23 agosto presso la spiaggia zona Commenda località Campomarino in provincia di Taranto dalle forze dell’ordine. In seguito ad una serie di sollecitazioni da parte di alcuni bagnanti contrari al naturismo pare che un sedicente giornalista – afferma De Gennaro – che si professerebbe ambientalista, abbia richiesto ed ottenuto l’intervento delle forze dell’ordine al fine di sanzionare i naturisti presenti in spiaggia“.
“Appare quantomeno esecrabile – aggiunge De Gennaro – che in Puglia lo spirito ambientalista non accolga e tuteli la filosofia naturista e che addirittura la condanni come riprovevole ritenendo la nudità addirittura un’oscenità da cui preservare le famiglie di bagnanti, – continua la nota stampa – eppure nel resto d’ Europa il naturismo è insegnato nelle scuole ai bambini sin dalla più tenera età quale principio egualitario e rispettoso della natura. La meravigliosa spiaggia pugliese a vocazione naturista , tollerata dalle autorità da oltre un ventennio, e’ raggiungibile tramite un sentiero percorribile a piedi ed è lontana da lidi privati, del tutto isolata. E’ necessario recarcisi appositamente per incontrare i naturisti. Purtroppo talvolta dietro apparenti motivi di intolleranza legati ad un falso senso del pudore, si celano anche interessi di terzi che mirano a trasformare angoli di natura incontaminata in tratti di spiaggia privata. Augurandoci che non sia questo il caso si invitano le autorità locali ad accogliere la filosofia naturista favorendo la pratica del nudismo“.
Infine De Gennaro porta gli esempi di altre località dove l’autorizzazione di alcuni tratti di spiaggia al naturismo ha portato benefici al turismo nazionale: “La scelta di legittimare le spiagge a vocazione naturista si rivela assolutamente vincente, come è già avvenuto per la spiaggia del Troncone a Marina di Camerota, dove la lungimiranza delle amministrazioni ha portato un nuovo ed importante indotto turistico ed economico – conclude l’associazione – di cui beneficia l’intero Paese“.
Per quanto riguarda gli aspetti giuridici giova ricordare che il naturismo non è espressamente vietato dalla Legge italiana e viene praticato su molte spiagge ormai tollerate da tempo. Il reato spesso preso ad analogia ovvero quello di “atti osceni in luogo pubblico o contrari alla pubblica decenza” è stato recentemente depenalizzato e passato a sanzione amministrativa. Estremamente importante è stata la Sentenza della Corte di Cassazione n.3557 del 2000 in cui si sancisce definitivamente che il naturismo non è reato nei luoghi in cui è consuetudine.
A tale proposito l’onorevole Luigi Lacquaniti (PD) ha presentato un’interrogazione parlamentare affinchè “non si ritorni a sanzionare pratiche riconosciute oggi come lecite”.
L’augurio a tutti i protagonisti della vicenda è quella di trovare presto una soluzione che accontenti tutti nel rispetto e tolleranza reciproci per non riproporre il medesimo problema anche la prossima stagione.
RL
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