(di Giulio Perrotta) Giulio Tremonti, ex Ministro delle Finanze italiano, dichiarò nel 2011 che esiste un nuovo ordine mondiale che sta cercando, attraverso la globalizzazione, di assoggettare tutto il pianeta alle loro regole economiche.
Ma chi compone questo “ordine” mondiale?
Il sospetto che potrebbe venire è quello di intravedere nel gruppo soggetti politici di spicco, Premier e Presidenti di Nazioni potentissime. Falso. Il “Nuovo Ordine Mondiale” (NOM) è composto soltanto da banchieri internazionali che, a loro volta, controllano le sorti di un paese tramite la gestione decentrata di politici collusi.
Andiamo con ordine. Dall’istituzione della Comunità Economica Europea (ora Comunità Europea) si capì che i miglior modi di ottenere la sovranità territoriale di un paese era essenzialmente tre: conquistarli militarmente; privarli della loro libertà economica facendoli diventare debitori; chiedendo loro di assoggettarsi, in cambio di qualche vantaggio.
La strada più praticabile e meno dispendiosa fu la seconda. Difatti, come per la situazione sovranazionale comunitaria, accade in molte parti del mondo che chi controlla il denaro e stabilisce le regole per la sua emissione nel sistema economico degli stati nazionali, non è lo Stato stesso, come contrariamente si potrebbe pensare, ma è un sistema coordinato di Banche Centrali, le quali prestano il denaro ai Governi dietro il corrispettivo di un interesse. In sostanza, gli Stati nazionali si sono tolti la facoltà di emettere (ovvero stampare) moneta, delegando la funzione e questo significa che le banconote in circolazione non sono dello Stato ma di proprietà delle banche centrali (es. Banca Centrale Europea e la Federal Reserve negli USA).
Ma se le Banche Centrali sono di proprietà degli Stati, esercitano almeno un controllo indiretto sulla politica monetaria nazionale? No. La BCE, come la Federal Reserve, godono di uno Statuto autonomo rispetto ai Governi nazionali e l’azionariato delle Banche centrali nazionali è composto da Banche private che controllano di fatto il mercato, beneficiando dei profitti realizzati grazie al tasso d’interesse pagato dai Governi degli Stati. Praticamente, le tasse che paghiamo non servono a finanziare i servizi pubblici offerti dallo stato ma a rimborsare il profitto e l’interesse alla Banca centrale, che a sua volta realizza il profitto per dei privati!
Se pensiamo alla Grecia, comprendiamo subito il passaggio. Nel 2012 decise di contrarre un debito con il Fondo Monetario Internazionale di 32 miliardi, da restituire a 1,6 miliardi annui; ora che non può pagare ed è in mora, se non vorrà fallire dovrà chiedere un altro prestito o accettare proposte capestro che la obbligherà a mettersi un cappio al collo. In sostanza, controllando la sua economia (rendendola debitrice), sarà obbligata a cedere sovranità. Farsi controllare economicamente vuol dire cessione di sovranità territoriale. Semplice!
Quindi, non sono le Banche centrali che controllano il denaro circolante? Esatto!
E dietro le Banche Centrali, oltre a Banche private in qualità di azionisti chi c’è?
Chi controlla queste istituzioni, diventando di fatto il “Nuovo Ordine Mondiale”? La risposta è presto data. L’offerta di moneta nel mondo è controllata dalla Banca dei Regolamenti Internazionale, una Banca centrale delle Banche centrali. Questa istituzione finanziaria è l’organizzazione internazionale più antica in tema di economia, avente sede sociale a Basilea, in Svizzera, e fondata nel 1930 in attuazione del Piano Young, dal fondatore della Casata Rothschild, una delle famiglie più influenti del pianeta, oltre il Governatore della Banca d’Inghilterra, Montague Norman, e l’allora ministro delle finanze tedesco Hjalmar Schacht. Nel periodo tra il 1933 e il 1945 all’interno del Consiglio di Amministrazione sedettero anche alcuni tra i maggiori gerarchi nazisti, come Walter Funk ed Emil Puhl (entrambi condannati durante il Processo di Norimberga), così come Herman Schmitz e il Barone Von Schroeder, proprietario della Banca J.H. Stein, dove erano custoditi i beni della Gestapo.
La Banca dei Regolamenti Internazionale è una società per azioni, ma non esiste nel sito ufficiale un elenco pubblico degli azionisti; nello statuto sono menzionati come membri le Banche centrali di Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia e Stati Uniti d’America, il capitale sociale di 3 miliardi di dollari ed è composto da 600.000 azioni nominative alla pari senza diritto di voto, trasferibili soltanto con l’approvazione dell’istituto ai soggetti autorizzati. Inoltre, possono essere azionisti della Banca dei Regolamenti le Banche centrali o gli istituti di credito da queste designati; nonostante tutto però, non può prestare somme ai governi o detenere quote di imprese, o emettere moneta, ma opera per coordinare le operazioni di collaborazione tra le Banche Centrali, godendo dell’immunità di giurisdizione, sia in campo civile che penale. Hanno infine un loro corpo di polizia privato.
Si riuniscono ogni 2 mesi al Global Economy Meeting (Svizzera) e decidono la domenica sera al 18esimo piano di un edificio cilindrico che si affaccia sul Reno, le sorti delle politiche nazionali di tutti i paesi, potendo di fatto gestire i 3/4 della produzione economica mondiale. I verbali non vengono redatti e ciò che decidono resta volatile.
Attualmente, possiedono quote azionarie (e sono pertanto rappresentate alle sedute dell’Assemblea Generale), 55 banche centrali, nonché la Banca Centrale Europea.
Fallimenti monetari, rovesciamenti di Governi, spread alle stelle e accordi economici: tutta la politica finanziaria passa per le loro mani e non potendo ottenere con le buone la sovranità territoriale, cercano di demolire un paese rendendolo debitore.
E’ toccata alla Grecia, le prossime saranno la Spagna e il Portogallo, avendo un debito pubblico prossimale a quello ellenico. E l’Italia allora, con il suo debito pari a quello di questi paesi?
Governi avvisati …
Scontro tra poteri dello Stato e ingerenza straniera: l’importanza della separazione dei poteri e della sovranità democratica in Italia
Antigone di Sofocle: il dramma universale tra norma morale e norma giuridica
BookCity: “27 Racconti Raminghi”, un viaggio tra le voci della scrittura italiana contemporanea
BookCity 2024: “Umorismo e Noir” nella presentazione della graphic novel “Adelaide Prux”