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reccreditiPROTAGONISTI DEL PROCEDIMENTO
Parte istante:
Signora Serenella Malloi: legale rappresentante della Malloi Pietro Autogru s.a.s., azienda di trasporti di Milano Cinestetica. Per il lavoro che svolge, è abituata a trattare con uomini e a frequentare i cantieri edili, per cui non si lascia intimorire e mettere i piedi in testa facilmente.
avv. Anna Terzi: avvocato tributarista, consulente aziendale della Malloi Pietro Autogru s.a.s.
Visiva. In generale parla molto ma lascia anche molto spazio alla sua cliente, di cui è amica di vecchia data.

Parte convenuta:
ing. Gianni Moggi: legale rappresentante della S.L.M. Costruzioni s.p.a., azienda di costruzioni che opera in tutto il nord Italia
Visivo puro. Molto elegante e cortese. Se si sta parlando di un argomento che lo trova nel torto, non lo affronta ma trova sempre un modo abile per aggirarlo.
avv. Alessandra Nava: avvocato della della S.L.M. Costruzioni s.p.a.
Uditiva. Molto giovane ma molto preparata; conosce bene il procedimento di mediazione civile poiché ha frequentato un apposito corso.
Mediatori:
dott. Riccardo Castoldi: mediatore civile nominato dall’Organismo ICAF – giurista d’impresa esperto in gestione giudiziale e stragiudiziale del recupero crediti in ambito aziendale

SVOLGIMENTO
In data 28.02.2014 l’Organismo di Mediazione ICAF di Milano riceve un’istanza di mediazione da parte della società Malloi Pietro Autogru s.a.s. nei confronti della società S.L.M. Costruzioni s.p.a.
MATERIA OGGETTO DELLA CONTROVERSIA: RECUPERO CREDITI COMMERCIALI
CONDIZIONE DI PROCEDIBILITÀ: NO
ASSISTENZA LEGALE OBBLIGATORIA: NO
SVOLGIMENTO DEL
PROCEDIMENTO DI MEDIAZIONE

Nella breve descrizione dell’oggetto della controversia, scritto dall’avvocato Terzi per conto della Malloi Pietro Autogru s.a.s., si apprende che la S.L.M. Costruzioni s.p.a. non ha effettuato il saldo contrattualmente dovuto per gli ultimi 3 incarichi ricevuti e regolarmente eseguiti presso cantieri del cliente siti in Milano e hinterland.
In particolare trattasi di servizi altamente specializzati e ad alto rischio con utilizzo di autogru e piattaforme aeree particolari, di cui sul mercato solo la Malloi Pietro Autogru sas e pochi competitors dispongono fra i propri mezzi; la “Malloi” inoltre, fra gli operatori del settore, è considerata un’azienda seria ed affidabile per la pluriennale esperienza di dipendenti e tecnici.
Nel dettaglio i pagamenti insoluti ammontano a complessivi €.25.000,00, come indicato nel dettaglio che segue:
1^ insoluto (saldo lavoro di luglio 2013): €.8.000,00 + Iva 22% scaduto da 180 giorni  fattura emessa (2013) secondo contratto
2^ insoluto (saldo lavoro di settembre 2013): €.12.000,00 + Iva 22% scaduta da 90 giorni  fattura emessa (2013) secondo contratto
3^ insoluto (saldo lavoro di gennaio 2013): €.5.000,00 + Iva 22% scaduta da 30 giorni  fattura da emettere (2014) secondo contratto
Tutte le scadenze, puntualmente e ripetutamente sollecitate al cliente, non sono mai state oggetto di contestazione, anzi, come evidente, la “S.L.M.” ha continuato ad affidare nuovi incarichi alla “Malloi”.
L’avv. Terzi ha suggerito alla sua cliente di avviare un procedimento di mediazione civile poiché ha già partecipato a numerose mediazioni negli ultimi anni proprio riguardanti la materia del recupero crediti commerciali, riscontrando risultati molto positivi ed imprevisti.
Nell’ultimo atto giudiziario avviato in materia di recupero crediti, sottolinea l’avv. Terzi, oltre ad un sensibile aumento del contributo unificato previsto per l’avvio della pratica in giudizio, il giudice ha fissato la prima udienza dopo oltre un anno, ponendo il creditore in oggettive difficoltà finanziarie e di liquidità.
L’avv. Terzi inoltre sottolinea che se avessero ricorso direttamente all’Autorità Giudiziaria, come nel loro diritto, avrebbero dovuto depositare la copia autentica dei registri contabili con aggravio di spese notarili ed emettere subito l’ultima fattura da €.5.000,00 + Iva con l’onere di versare subito Iva non incassata o dover procedere poi a storni fiscalmente difficili da gestire in base ai diversi possibili esiti della mediazione. Il procedimento di mediazione quindi, sia direttamente che indirettamente, consente all’imprenditore che vanta dei crediti di tentarne il recupero a costi decisamente contenuti e con meno adempimenti formali.
Il procedimento di mediazione prevede invece la fissazione del primo incontro innanzi al mediatore entro 30 giorni dalla data del deposito dell’istanza presso la segreteria dell’Organismo.
Viene quindi scelto di avviare una mediazione, sulla base della ferma convinzione dell’avv. Terzi che tale strumento rappresenti un’opportunità per le aziende per risolvere un problema di recupero crediti ascoltando le esigenze del cliente e, se possibile, conservarne i rapporti commerciali nel tempo. Una rapida gestione dei crediti inoltre migliora il “rating” nei rapporti con le banche, rendendo meno difficile l’ormai complesso rapporto che tutti gli imprenditori hanno con banche ed enti finanziatori in quanto migliorano gli indici di bilancio con cui le aziende si presentano per accedere al credito.
Alla prima convocazione, fissata per il giorno 14.03.2014, tutte le parte danno riscontro positivo; solo l’ing. Moggi (che al momento non ha nominato l’avvocato, dal momento che si tratta di materia non obbligatoria quindi senza l’obbligo dell’avvocato), intenzionato a partecipare, scrive il giorno prima dell’incontro spiegando che per problemi logistici sorti all’ultimo momento non potrà essere presente, e chiede quindi di fissare un nuovo incontro.
La seconda convocazione viene fissata quindi la settimana successiva, in data 21.03.2014. Anche in questo caso l’ing. Moggi il giorno prima telefona spiegando che non potrà essere presente.

La segreteria di ICAF allora chiede all’ing. Moggi di fornirgli lui una data che possa andare bene. E così viene fissata la terza convocazione al giorno 16.04.2014.
Grazie alla disponibilità e alla flessibilità con cui la segreteria dell’Organismo ICAF gestisce con le parti il coordinamento del primo incontro di mediazione, finalmente il giorno 16.04.2014 le parti sono tutte presenti e l’ing. Moggi è accompagnato dall’avv. Alessandra Nava.
Durante il primo incontro il mediatore presenta alle parti l’istituto della mediazione civile, le caratteristiche e i vantaggi fiscali, e le parti sembrano già ben preparate perché entrambi gli avvocati conoscono bene il procedimento di mediazione.
Si procede nella sessione congiunta iniziale dando la parola alla parte istante che spiega il motivo per cui si trova lì: “La S.L.M. Costruzioni s.p.a. è nostro cliente da molto tempo, ha sempre pagato puntualmente, non ci sono mai stati problemi. Tuttavia lo scorso luglio abbiamo iniziato per loro un lavoro da €.8.000,00 + Iva in un cantiere a Settimo Milanese, ad un prezzo concordato con il signor Moggi, regolarmente contrattualizzato. A metà settembre il signor Moggi ci ha affidato un altro lavoro da €.12.000,00 + Iva in centro a Milano che ci ha tenuti occupati per due mesi. Nel frattempo il pagamento del lavoro di luglio (€ 8.000 + Iva) non era a ancora stato saldato, anche se già gli eravamo venuti incontro proponendogli un pagamento a 60 giorni dalla fine dei lavori (che erano terminati il 28 luglio). Abbiamo iniziato ad inviare email di sollecito ma senza ottenere alcuna risposta.
Prima di Natale, dopo altre lettere e solleciti, il signor Moggi è venuto personalmente da noi in azienda spiegandoci che il motivo del ritardo di questi pagamenti non dipende da lui ma dal fatto che a sua volta non viene pagato dai clienti per cui ha fatto questi lavori. Ci ha assicurato che però i soldi sarebbero arrivati. Addirittura, ci ha chiesto di svolgere un nuovo lavoro da €.10.000,00 + Iva a gennaio. Noi, vuoi per la troppa fiducia che a volte si nutre nelle persone, vuoi che il lavoro in questo periodo scarseggia, abbiamo accettato chiedendo un anticipo del 50% per il lavoro e il resto a fine lavori. Moggi ha accettato e il 10 gennaio ha fatto un bonifico di € 5.000, ma il resto dei soldi non li abbiamo ancora visti sebbene il lavoro sia terminato il 25 gennaio.
Da quel momento abbiamo iniziato a telefonare, inviare email lettere raccomandate a raffica, a cui si è aggiunta anche la lettera dell’avvocato. Nel suo ufficio nessuna delle segretarie sa mai niente e l’ing. Moggi sembra scomparso. A dire la verità, io avrei avviato direttamente una causa ma la mia consulente mi ha suggerito di tentare questa strada per evitare di logorare totalmente i rapporti. Tuttavia, se posso aggiungere, il comportamento che il signor Moggi ha manifestato anche rispetto alla mediazione (che ricordo averla fatta solo perché in passato, sia lui che soprattutto suo padre, sono stati dei buoni clienti), ovvero confermando gli appuntamenti e poi disdicendoli all’ultimo minuto, non mi è sembrato proprio corretto nei confronti di un’azienda che è sempre stata precisa e corretta rispetto a lavori, prezzi e rapporti umani.”
Il mediatore si annota quanto detto dalla signora Malloi e dà la parola alla parte convenuta.
L’ing. Moggi, in maniera molto pacifica:
“Ho detto che pago quindi pagherò, è solo che in questo momento sono in difficoltà perché ho i clienti che a loro volta non pagano me. E quelli i soldi li hanno, non come me che ho addirittura la signora della lavanderia che mi telefona perché vuole che la pago! Ma lo sa che questo mese i miei operai non vedranno lo stipendio?”

Interviene l’avv. Nava:
“Il mio cliente pagherà tutto quello che vi spetta, è solo che sta aspettando dei cospicui pagamenti che purtroppo sono in ritardo. Il fatto che ha continuato a contattare voi per i lavori lo dimostra, avrebbe potuto rivolgersi ad altre aziende del territorio. Ed il motivo per cui non riuscivate a contattarlo non è per cercare di evitare la questione ma perché nel contempo ci sono stati altri problemi da affrontare.”

Ing. Moggi: “Mi hanno trovato un grave problema cardiaco, sono stato in Francia per delle visite specialistiche e non ne sono ancora venuto fuori.”
Il mediatore decide che è arrivato il momento di procedere con le sessioni separate e invita gentilmente la parte istante a prendere un caffè.
Rimasto solo con la parte convenuta e il suo avvocato, il mediatore apprende che alcuni dei clienti cattivi pagatori del signor Moggi hanno pagato la settimana scorsa ma lui ha dovuto utilizzare parte di quel denaro per saldare altri debiti precedenti. Spiega che gli dispiace molto aver fatto questa figuraccia con una ditta coma la Malloi Pietro Autogru s.p.a. proprio perché ritiene l’azienda una delle poche corrette di Milano e inoltre per il buon rapporto con la famiglia Malloi che gestisce l’azienda.
Il mediatore chiede se sarebbe in grado di sostenere un piano di rateizzazione e quanto riuscirebbe a versare alla Malloi al mese. Il signor Moggi dice che, dal momento che i soldi arriveranno a breve e c’è anche un interessante lavoro con un’importante società straniera (“che paga subito”) che inizierà a giugno, può anche riuscire a saldare tutto entro il 30 novembre 2014. Quindi ogni 30 del mese per sette mesi verserebbe una rata da 3.000 € e in coda una rata a saldo da 4.000 €. L’ing. Moggi sottolinea che non è nel suo interesse non pagare un fornitore come la ditta “Malloi”, per rimanere sul mercato infatti bisogna avere fornitori e collaboratori seri, competenti ed onesti, e riconosce queste qualità nella “Malloi” che però, ribadisce, deve pazientare.
Il mediatore ringrazia, chiede se può riferire quanto appreso alla signora Malloi e procede con l’ascolto in separata sede della parte istante.
Rimasto solo con la parte istante, il mediatore apprende che la signora Malloi era a conoscenza delle condizioni di salute di Moggi e proprio per questo motivo inizialmente non ha insistito con i solleciti. Tuttavia agli incontri di mediazione avrebbe potuto comunque mandare qualcuno al suo posto e non disdire sempre all’ultimo. La signora Malloi comprende le difficoltà dovute ai clienti che non pagano e alle condizioni di salute ma adesso la sua azienda rischia di essere messa in seria difficoltà. La signora Malloi, lo dice sinceramente, ha anche paura che possa succedere qualcosa di grave a Moggi e non rivedere più i soldi dato che, nonostante si tratti di una grossa s.p.a., è pur sempre un’azienda nella quale tutto ruota intorno all’ing. Moggi che definisce, “nel bene e nel male”, un accentratore.
Il mediatore riporta la soluzione suggerita da Moggi: una rateizzazione del pagamento in rate da 3.000 € con rata a saldo da 4.000 €. Alla signora Malloi sta bene ma aggiunge che se riuscisse a versare subito un acconto di almeno 10.000 € sarebbe meglio. L’avv. Terzi fa inoltre presente che potrebbero fargli pagare gli interessi; se il signor Moggi non accettasse di versare l’acconto di 10.000 €, gli sarebbero addebitate le spese di mediazione, che tra procedimento e avvocato si aggirano intorno ai 1.000 Euro.
Il mediatore torna in sessione separata con il signor Moggi e gli espone quanto appreso. Il signor Moggi dichiara di riuscire a consegnare subito un assegno personale di 5.000 € ma non di più. Chiede di apprezzare lo sforzo di anticipare personalmente questi soldi per conto della società, sottolineando che “un altro non lo avrebbe fatto, non ci avrebbe messo un euro di tasca sua…” e questo la “Malloi” avrebbe dovuto apprezzarlo, “nessun giudice avrebbe mai potuto condannarlo a pagare o anticipare personalmente i debiti contratti dalla società”. Accetta quindi di pagare le spese per la mediazione e l’avvocato della signora Malloi.
Durante la sessione congiunta finale, il mediatore espone la soluzione, chiedendo alle parti se la condividono:
la S.L.M. Costruzioni s.p.a. deve versare alla Malloi Pietro Autogru s.a.s. 25.000 €, a cui si aggiungerebbero gli interessi ai quali la Malloi Pietro Autogru s.a.s. decide di rinunciare purché siano rispettate le altre condizioni;
il signor Moggi consegna seduta stante un assegno di 5.000 € alla signora Malloi quale titolo di acconto;
il signor Malloi si accolla le spese dell’intero procedimento di mediazione e dell’avvocato anche per la parte istante (1.000 €)
il signor Moggi si impegna a pagare i 21.000 € (20.000 € di lavori + 1.000 € di spese legali, la cui fattura verrà inviata alla società S.L.M. Costruzioni) suddividendoli in rate mensili con scadenza ogni giorno 30 del mese a partire da questo mese, per cui: aprile (3.000 €), maggio (3.000 €), giugno (3.000 €), luglio (3.000 €), agosto (3.000 €), settembre (3.000 €), ottobre (3.000 €).
le parti dichiarano che il valore della controversia passa da 25.000 € a 26.000 € per cui per i pagamenti bisogna fare riferimento allo scaglione successivo.

Le parti accettano, il mediatore redige verbale di accordo che le parti e gli avvocati sottoscrivono, rendendolo così titolo esecutivo.

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