Il segretario della CGIL, Susanna Camusso, intervistata da “L’Unità”, parla a tutto campo della situazione economica e occupazionale dell’Italia oltre che della crisi generale dell’Europa.
Proprio sulla tenuta dell’euro la Camusso é chiarissima: “il tema vero è quello di una moneta senza Stato e governo, con una banca centrale che non ha i poteri delle banche nazionali. Questa è la vera sfida che va affrontata”.
Sulla probabile Spending Review Bis di altri 10 miliardi, la Camusso non é contraria in linea di principio purché non si facciano i tagli lineari della prima manovra, che ha colpito numerosi posti di lavoro. “Per noi spreco – afferma il segretario Cgil – è quando si inventano società pubbliche solo per creare posti nei consigli di amministrazione. Un segnale che andrebbe dato per esempio è quello di pagare i manager pubblici con titoli di Stato”.
Sull’azione di governo fino ad ora é critica: “Le scelte del governo sono state solo politiche di rigore e non di sviluppo. Ci continuano a raccontare che il decreto Sviluppo e le riforme strutturali daranno risultati negli anni prossimi e invece qua stiamo affondando di mese inmese. Servono provvedimenti qui e ora per difendere quel poco di lavoro che è rimasto e ricominciare a redistribuire reddito, che è l’unica strada per lo sviluppo”.
Sulla tenuta delle imprese e dell’industria italiana, Susanna Camusso svela la sua proposta. “Lo Stato dovrebbe acquistare quote nelle aziende”.
“Visto che per la crisi investimenti esteri non ce ne sono e molti imprenditori italiani stanno scappando dal Paese -afferma Camusso – io credo che sia meglio decidere che sia direttamente lo Stato ad investire”. E spiega che lo potrebbe fare “attraverso la Cassa depositi e prestiti per comprare quote di società, per poi ricollocarle sul mercato a crisi passata. Oppure finanziando direttamente progetti industriali che ci consentano di mantenere in Italia settori fondamentali”.
(L’Intervista completa é sul quotidiano L’Unità).
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