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meloniUna bimba di tre anni in affidamento temporaneo a una coppia di omosessuali, due uomini di mezza età: lo ha deciso il Tribunale dei minori di Bologna, presieduto dal giudice Giuseppe Spadaro. La Procura minorile si era invece opposta al provvedimento, ritenendo la coppia non all’altezza del compito. Lo riferisce il Corriere della Sera, spiegando che la coppia vive però in un’altra città della regione.

I due uomini convivono da tempo, hanno un lavoro e un buon reddito, sono una coppia ‘stabile e affidabile’ secondo i servizi sociali, che – come i giudici – hanno dato parere favorevole all’affidamento, ritenendo che ci fossero tutte le condizioni di serenità e benessere richieste dalla legge. La piccola vive in un contesto familiare difficile nella stessa città e conosce bene i due uomini, tanto da chiamarli ‘zii’ sebbene non vi sia tra loro alcun legame di parentela.

A differenza dell’adozione, per la quale la legge italiana parla espressamente di coppia sposata, per l’affidamento la nuova famiglia temporanea può essere una famiglia tradizionale, meglio se con altri figli in casa, ma anche una ‘comunità di tipo familiare’, formata da due persone che assolvono alla funzione di genitori, o un single. Non ci sono voci specifiche sull’ipotesi di una coppia omosex. Nel gennaio scorso la Cassazione, esprimendosi su un’altra vicenda, aveva sancito il diritto dei gay ad ottenere in affido un minore.

Per Giorgia Meloni (nella foto) di Fratelli d’Italia si tratta di una scelta ideologica: «Fratelli d’Italia presenterà un’interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia Cancellieri per chiedere conto della decisione del Tribunale di Bologna di affidare una bambina di 3 anni ad una coppia omosessuale di uomini di mezza età. In Italia ci sono centinaia di migliaia di coppie eterosessuali ‘stabili e affidabili’ con un buon reddito ed una buona posizione lavorativa in grado di garantire a un bambino i diritti inalienabili di avere una famiglia accogliente e sicura e di ricevere l’amore contestuale di un padre e di una madre. Vogliamo una risposta dell’Esecutivo su quella che appare più una scelta ideologica che una decisione presa nel rispetto della legge italiana, del buon senso e dei diritti del minore» – ha dichiarato Giorgia Meloni.

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