“Mediazione e Ruolo del Giudice” é il titolo dell’interessante convegno svoltosi lunedì 3 dicembre presso l’aula magna del Palazzo di Giustizia di Bari, al quale hanno preso parte autorevoli relatori tra i quali la dott.ssa Angela Arbore (responsabile per la formazione decentrata dei Magistrati, settore Lavoro), l’avv. Giovanni Stefanì (responsabile per la formazione presso l’Ordine degli Avvocati di Bari), il prof. Sergio Chiarloni (Procedura Civile presso l’Università di Torino), il prof. Domenico Dalfino (Procedura Civile presso l’Università di Bari “Aldo Moro”), la dott.ssa Maria Carmela Campanale (Scuola Internazionale di Alta Formazione in Diritto del Negoziato e dell’Arbitrato – CIASU), l’avv. Massimo Melpignano (formatore e Mediatore del Cittadino per il Comune di Bari), la dott.ssa Rosanna Angarano (responsabile per la formazione decentrata dei Magistrati, settore Civile).
L’impostazione processual-civilistica di gran parte dei relatori ha orientato la prima parte del convegno verso i “soliti” dubbi e pregiudizi nei confronti dell’istituto della mediazione, anche se tali perplessità sono state poste con rispetto e competenza da parte dei presenti. A venir fuori, in particolare, la ormai nota avversità verso l’obbligatorietà del tentativo di mediazione di una parte dell’avvocatura e dei due accademici presenti, ma anche il “nodo” della formazione dei mediatori e della qualità degli organismi di mediazione, tema che viene spesso utilizzato in maniera strumentale.
I risultati positivi della mediazione e l’importanza di tale istituto emergono convintamente grazie, dapprima alle relazioni della dott.ssa Campanale e dell’avv. Melpignano (il quale ha approfondito molto bene le figure dell’arbitro bancario e del conciliatore nei contratti di consumo), ed, infine, grazie all’avv. Pietro Elia che é intervenuto in apertura di dibattito post-relazioni.
L’avv. Elia, che é anche mediatore e formatore, ha aperto, nel convegno, uno squarcio di taglio differente figlio della concezione Harvardiana dell’istituto, di cui Elia é un grande studioso.
“Condividendo la giusta preoccupazione di chi guarda con scetticismo la competenza degli organismi di mediazione – afferma Elia – mi sembra giusto rassicurare i presenti che in Italia esiste anche una realtà sana e funzionale della mediazione confermata da quel 48% frutto dei dati ministeriali che, al netto del tentativo di sabotaggio dell’istituto è un risultato assolutamente positivo. Ciò non toglie nulla alla giusta considerazione di dover elevare l’asticella della qualità della mediazione italiana, ma bisogna darle il tempo di affermarsi data la sua recentissima istituzione”.
Secondo Elia, il messaggio che va dato all’avvocatura è quello di un invito a conoscere la reale portata e potenzialità dell’istituto del quale va data la percezione di un opportunità e non una privazione e di un implementa mento multidimensionale della professione: non più l’avvocato solo ed esclusivamente avversariale ma il professionista che altresì assiste il cliente nella mediazione.
Per quanto riguarda l’argomento del convegno, ovvero la mediazione delegata, Elia richiama il concetto della multi-door court house di “Sanderiana” memoria catturando l’intersse degli accademici presenti.
Pietro Elia invita i relatori che lo hanno preceduto e la platea a non guardare con scetticismo alle cosiddette tecniche di negoziazione e mediazione in quanto sono il frutto di 40 anni di studi scientifici che hanno dimostrato la loro empirica affidabilità nei famosi casi che vanno dagli accordi di Camp David al risarcimento dell’11 settembre e della Virgin University. “Tali tecniche – prosegue Elia – se correttamente applicabili comportano l’individuazione di quella auspicata area negoziale che ineluttabilmente conduce all’accordo tra le parti”.
“Questo approccio – conclude Pietro Elia – permetterà ad un avvocatura finalmente moderna ed evoluta ad imparare a curare il conflitto e non esasperarlo nell’ottica della primaria tutela degli interessi del cliente (non solo i diritti).
L’intervento dell’avv. Pietro Elia si è concluso proponendo l’istituzione di un tavolo negoziale con l’avvocatura (l’invito é stato rivolto ufficialmente al Prof. Dalfino in qualità di delegato CNF) per poter contemperare la cultura della mediazione con la cultura legale.
Salvatore Primiceri
(nella foto: l’intervento di Pietro Elia presso il Tribunale di Bari durante il convegno sulla mediazione)
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