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Strada questa che ha avuto una bruttissima sterzata nella stipula degli accordi con San Pietroburgo, città che ha approvato una legge discriminatoria nei confronti delle persone LGBT, e sulla mancata approvazione della sala rossa degli odg sull’uso delle sale auliche per cerimonie per coppie gay e lesbiche e sopratutto la bocciatura dell’odg che richiedeva al parlamento di esprimersi in favore del matrimonio per tutte e per tutti.
Ferma restando quindi la richiesta di rescindere gli accordi con San Pietroburgo, o per lo meno emettere una ferma condanna nei confronti di quella legge discriminatoria, come già successo a Milano che ha sospeso il gemellaggio, Arcigay in questi giorni ha lanciato un appello, assieme ad altre associazioni, alle massime cariche dello stato, e si è fatta promotore, a livello locale in accordo con il Coordinamento Torino Pride LGBT, di un’istanza urgente nei confronti dell’Uganda, dove potrebbe essere approvata a breve una legge atroce contro le persone gay, lesbiche, bisessuali e trans, che prevede in alcuni casi come pena addirittura la morte.
Chiediamo pertanto al sindaco Fassino, all’assessore Mariacristina Spinosa e alla sala rossa tutta di calendarizzare e approvare quanto prima l’ordine del giorno che entro domani invieremo a tutti i capogruppi consigliari con allegata la documentazione sulla gravità della situazione ugandese.
Questo potrebbe essere un segno importante per dimostrare che Torino ha reinserito i diritti delle persone LGBT nella propria agenda di priorità.
Marco Giusta
Arcigay Torino Ottavio Mai
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