Sei edizioni di Ti lascio una canzone non sono tante, ma da un anno lo show che Antonella Clerici cura ed idolatra quasi come un figlio subisce l’onta della sconfitta da parte del lacrimevole competitor di Canale 5. Va da sé che entrambi i programmi puntano con armi diverse ad un pubblico trasversale, e forse è solo statistica quella che parrebbe dire ad Antonellina che la fascia d’età, cultura e genere a cui lei ambisce, è probabilmente minore per bacino ed utenza rispetto a quella che ogni sabato si sintonizza con C’è posta per te.
Le ipotesi sono tante e fa bene la Clerici a tentare la strada dell’accumulo d’idee pur di scovare una formula vincente per le sue creaturine canterine. Trasformare però uno show di bambini dotati di voce e talento in un tiro al piattello per giudici dalla dubbia specificità pedagogica è davvero imbarazzante. Giudizi al vetriolo su esibizioni di ragazzini che giocano con un microfono sono inaccettabili almeno quanto le lacrime del bambino rimproverato per non aver saputo godere del suo divertimento. E deleteria è la trovata scopiazzata altrove di giudicare il cantante e non più la canzone come nelle edizioni precedenti. Ma tra un reimpasto di X Factor (i tre giudici) ed un altro di Io canto (il voto al cantante) nulla è rimasto della soavità un po’ puerile di Ti lascio una canzone. Lo tenga bene a mente la Clerici quando penserà alle toppe per il prossimo anno, dopo l’ennesima debacle.
CLAUDIO SALVATI
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