(di Giuseppe La Rosa) Dal 12 agosto il nuovo film della Marvel, con Paul Rudd e Michael Douglas.
Per la prima volta arriva sul grande schermo “Ant-Man”, il nuovo capitolo dell’universo cinematografico Marvel. Il personaggio principale è Paul Rudd insieme ad altri protagonisti come Michael Douglas ed Evangeline Lilly. Il film è diretto da Peyton Reed già famoso per la regia di film come “Il ritorno del maggiolino tutto matto” nel 1997 e “Yes Man” (con Jim Carrey) nel 2008.
Ant-Man fu creato dal geniale Stan Lee sui disegni di Jack Kirby, un fumettista statunitense, detto “The King” (Il Re) dei comics. Pertanto, nonostante si tratti dell’esordio sul grande schermo, Ant-Man è uno dei supereroi Marvel più “anziani”, apparso la prima volta nel 1962, e successivamente nel 1963 al fianco degli Avengers.
La vicenda riguarda uno scassinatore di professione, Scott Lang (Paul Rudd) che ottiene dal dottor Hank Pym (Michael Douglas) l’abilità di accrescere mostruosamente la sua forza una volta rimpicciolito grazie al costume di Ant-Man.
Lang dovrà salvare il mondo dal cattivissimo Villain, avido di potere, Darren Cross (Corey Stoll), scienziato e capo della compagnia di Pym, che vuole impadronirsi della tecnologia di Ant-Man per scopi bellici, trasformandosi in Yellowjacket.
La novità del film riguarda soprattutto la sfera dell’azione in cui si svolge la trama, che coinvolge il mondo microscopico dalle formiche alle piccolissime particelle atomiche: infatti, non solo il supereroe ha il potere di rimpicciolirsi, ma riesce anche a coordinare e guidare formiche come se fossero un vero e proprio battaglione.
La storia di Lang funziona davvero, in special modo per la riscoperta di una comicità spicciola nel genere fantasy, che fa di Ant-Man un supereroe in grado di conservare la propria dimensione da uomo comune senza ergersi a figura divina, come spesso avvenuto invece con certi colleghi supereroi.
Ant-Man nel mondo ha già incassato 290 milioni di dollari, e in Italia sono 575 le sale che lo proietteranno, sia in 3D che non.
L’attore Michael Douglas, al suo debutto nel genere supereroistico ha commentato così il film: “Prima di Ant-Man, i miei figli ignoravano che avessi una carriera. Per loro, era come se non avessi mai fatto un film. Due Oscar? Insignificanti. Ora sono forte. Sono forte agli occhi dei miei figli e anche dei loro amici. Per la prima volta, mi hanno chiesto di portarli all’anteprima del film“.
Per il carattere degli argomenti trattati e per la linea commedy indubbiamente di segno giocoso, Ant-Man si palesa adatto ad un pubblico più giovane, soprattutto rispetto ai predecessori del genere in questione.
Agli spettatori si chiede soltanto di avere pazienza durante il finale del film perché come sempre, in stile Marvel, ci sono due scene finali dopo i lunghi titoli di coda.
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