(di Giulio Perrotta) Con il passare delle settimane si scoprono nuovi dettagli sulle indagini di Mafia Capitale, l’inchiesta che ha scoperchiato i rapporti tra mafia, politica e imprenditoria romana.
Salvatore Buzzi, ormai rinchiuso nel carcere sardo, in uno dei cinque interrogatori resi tra Giugno e Luglio 2015 al Pubblico Ministero Paolo Ielo e al Procuratore Aggiunto Michele Prestipino, ha rivelato nuovi dettagli sconvolgenti che, se venissero confermati, sarebbero di una gravità inaudita.
Ha parlato di un sistema corrotto che coinvolgeva la politica romana con diversi esponenti pubblici e dell’imprenditoria locale.
In particolare, ha riferito ai magistrati che:
a) nella gestione del Cara di Mineo, in Sicilia, le alte cariche associative della Cooperativa Sociale “La Cascina” intrattenevano rapporti direttamente con l’ex Ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, esponente del Nuovo Centro Destra (NCD), finanziandogli di fatto le campagne elettorali;
b) sempre la suindicata Cooperativa, a dire di Buzzi, intratteva rapporti diretti con Angelino Alfano, il leader del Nuovo Centro Destra.
Queste informazioni sono arrivate a lui tramite Luca Odevaine, prima Vice-Capo Gabinetto di Walter Veltroni, poi Capo della Polizia Provinciale con Nicola Zingaretti e, infine, Componenete del Coordinamento Nazionale sull’Accoglienza per i richiedenti Asilo Politico del Viminale (guarda caso Buzzi guadagnava proprio dai traffici dei clandestini).
Come un fiume in piena rivela dettagli sconcertanti: pare prendesse 10mila euro al mese dalla famosa Cooperativa (La Cascina), per fargli vincere gli appalti pubblici e le gare e Lupi intratteneva anche rapporti con il Pizzarotti, proprietario del residence individuato dal Governo per ospitare alcune migliaia di migranti.
Conclude affermando: <<Poi c’avevano un rapporto diretto addirittura con il ministro Alfano….significa che lo conosceva, c’aveva rapporti diretto con lui, avevano creato un sistema giù in Sicilia, attorno a Mineo, che è un sistema perfetto perché la gara che consegna a Odevaine consente di distribuì soldi a pioggia sul territorio. Nel senso che i Comuni venivano premiati con circa due, tre milioni di euro…>>.
Insomma, le posizioni di Alfano e Lupi si aggravano notevolmente, se le affermazioni di Buzzi venissero confermate da riscontri probatori.
Quel che resta, per adesso, è cercare le prove di quanto dichiarato, augurandoci che il sistema mafioso posto in essere venga definitivamente sciolto, prima che arrivi al cuore della democrazia.
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