
Salvati dalla tecnologia e schiacciati dal mondo che riscopre il terrorismo internazionale e la paura, costretti a inventarsi nuove professioni senza riuscire fino in fondo a governare la trasformazione. I primi ad avere uno stipendio in euro, gli ultimi ad avere ruoli decisionali nel Parlamento europeo.
A loro è dedicato “Un piccolo graffio”, brano nato nel 2009, contenuto nel disco “La Fenice” e più che mai attuale. Parla di un’identità adulta svuotata di significato dalla precarietà e di un futuro difficile da immaginare spronando, nonostante questo, a non aver paura dei graffi della vita: «Entra dentro al tuo sogno. Svegliati.»
I
l brano è estratto da “Camere con vista”, la raccolta che riunisce 38 brani di Andrea Mirò, scritti e composti in vent’anni di carriera e otto album. Le “camere con vista” di questo doppio disco sono come contenitori di storie minime o universali, ma anche tutte le camere da cui Mirò ha guardato, immaginando che fossero quelle d’albergo durante i tour, o quelle di casa nel passare di questi anni, sempre diverse perché c’è sempre qualche elemento che cambia sullo sfondo, e perché cambia lo stato d’animo.

«Era arrivato il tempo di fare il punto su tutta la mia produzione personale, i 20 anni (2020) sarebbero stati perfetti da celebrare, ma si è messa di mezzo la pandemia che ha reso gli intenti decisamente più precari, quindi alla fine, questo “riassunto delle stagioni passate” esce ad inizio 2023.» Andrea Mirò
Il doppio cofanetto edito da Anyway e distribuito da Halidon è realizzato con Treedom, realtà internazionale che sostiene e finanzia direttamente progetti agroforestali.
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