(di Patrizia Bonaca) – Dedico questa pillola alla ricerca della felicità, cosi come indicato nella dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America, insieme al diritto alla vita e alla libertà.
Felicità o serenità?…. No, proprio la felicità in senso stretto come modus vivendi dell’arte di vivere e non del lasciarsi vivere.
Andando al sodo, come possiamo avvicinarci alla felicità?
Intanto coltivando il buonumore, come cercherò di suggerirvi, brevemente, nel prosieguo.
Premetto che, a mio parere, lo stato d’animo dovrebbe trovare nella nostra volontà l’unico referente e non dipendere, invece, come spesso accade dagli eventi esterni. Spesso, infatti, una telefonata che non arriva, un incontro con una persona giudicante, un banale contrattempo ha il potere di mutare il nostro umore. Ma lo stato d’animo ci appartiene o è in balia degli eventi? E noi quanto potere diamo a questi eventi?
Ecco, dunque, che mantenere il buonumore può diventare un vero e proprio allenamento, cosi come suggerisce il grande Assagioli.
Per prima cosa occorre riconoscere gli ostacoli al buonumore come l’impazienza…la preoccupazione……l’atteggiamento vittimistico….l’irritazione…la critica…..
Fronteggiare questi ostacoli richiede una buona dose di allenamento, ma la spinta motivazionale, a mio avviso, la si dovrebbe trovare nella fierezza di rafforzare il proprio autocontrollo rispetto le circostanze esterne. Quindi, allenarsi a saper aspettare, a spostare la nostra attenzione sull’enorme quantità di cose positive che ci circondano, a non fasciarci la testa prima di averla rotta.
Nel contempo coltivare gli stati d’animo e sentimenti opposti a quelli che ostacolano il buonumore e suscitare quelli che lo esprimono direttamente.
Uno stratagemma è quello di leggere frasi, motti, vedere immagini ispiranti, nonché ascoltare musica allegra.
Un’ultima considerazione finale prima del consueto esercizio pratico… Facilitare il buonumore non significa doverlo ostentare, in quanto in alcune circostante veramente serie si rischierebbe di diventare inopportuni. Dovremmo farlo, però, soltanto in questi casi, mentre spesso prendiamo sul serio tante cose che non lo meritano…sperperiamo il nostro capitale di serietà in moneta spicciola in modo che non ce ne resti abbastanza per le cose veramente importanti…
Ecco di seguito un breve esercizio, fattibile ovunque, per evocare il buonumore:
Prendetevi 5 minuti di tempo…rilassate ogni tensione muscolare e respirando lentamente iniziate a sorridere dando attenzione a quanto di bello vi è capitato ultimamente, anche se si tratta di una piccola cosa,…..fate vostra questa sensazione, fotografate come si sente il vostro corpo mentre esprime buonumore e cercate ora di mantenere la stessa sensazione positiva pensando a circostanze che tenderebbero a preoccuparvi …ad esempio la presenza di persone ostili … allenatevi a tenere la sensazione positiva dentro di voi e non mollate …allenatevi ….allenatevi …misurate la vostra resistenza!
Oppure proponetevi di restare di buonumore durante tutta la giornata, qualsiasi cosa accada…..difficile?
Aspetto i vostri commenti!…
Da Per Vivere Meglio di Roberto Assagioli
Patrizia Bonaca
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