E’ un libro molto particolare, Alice, l’ultima fatica letteraria di Roberto Bonfanti.
Il romanzo narra le vicende di due ragazzi, Alice e Francesco, che si sono incrociate di sfuggita prima di ricontrarsi dopo 12 anni durante i quali però il filo del loro rapporto non si è mai spezzato del tutto: lei insegnante dalla vita sentimentale inquieta, lui cantante “maledetto” sempre in giro tra concerti e locali e con un bicchiere di whisky quasi perennemente in mano.
E’ un libro particolare perché Bonfanti non descrive in maniera piatta fatti, vicende, incontri eccetera dei protagonisti ma incastra le vicende in modo spiazzante: un capitolo riporta le impressioni o gli eventi raccontati da Francesco, il successivo racconta gli avvenimenti successivi narrati da Alice, creando una perfetta alternanza, tutto con molto profondità nel descrivere i sentimenti e gli stati d’animo dei due ragazzi. Ma questa particolarità si coglie solo se si ha pazienza: dopo le prime 10-15 pagine ci si chiede davvero cosa si stia leggendo e se sia il caso di proseguire, ma se non ci si arrende subito il libro prende rapidamente quota e fa venire voglia di leggere la pagina successiva per vedere come sono proseguite le vicende narrate. Un libro fragile e sincero che racconta una storia malinconica spesso tenuta unita per i capelli via telefono o via SMS. Dopo un crescendo di emozioni e di attenzione del lettore, ormai catturato dai due protagonisti, però il libro lascia un attimo interdetti: se le vicende di Alice raggiungono comunque un epilogo (non scontato, però, fino all’ultimo), la storia di Francesco resta un pò in sospeso, non ci sarebbe da stupirsi se l’autore ripartendo da lì ci regalasse un giorno Francesco come ideale seguito di Alice.
Alice è comunque un libro che consigliamo caldamente: è un libro di emozioni in cui emergono i sogni infranti, i dubbi ed i ricordi di due giovani protagonisti.
Giudizio: 8/10
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