338 Views

Cosa ha “A Complete Unknown” che gli altri film sui cantanti o sui gruppi musicali non hanno se non un soggetto differente? Iniziamo dalla trama, dove a differenza di altre pellicole di questo genere il passato dell’artista non ci viene mai rivelato in modo chiaro, non sappiamo da dove arriva e durante la pellicola non lo sapremo mai, vi è qualche riferimento geografico ma riguardo alla sua vita privata o alla sua famiglia di provenienza non vi sono notizie ma solo qualche accenno.

L’interprete principale (Timothée Chalamet) riesce ad interpretare Bob Dylan regalando una buona performance, mostrandoci come il ragazzo e poi l’uomo Bob Dylan ha la sua evoluzione musicale e il suo travagliato percorso di vita soprattutto all’interno della sua sfera sentimentale. Dal punto di vista visivo abbiamo un volto che è iconico e quindi difficile da egualiare sullo schermo, ciononostante Chalamet riesce con la sua interpretazione a calarsi al meglio nei panni dell’artista. Fondamentale nella carriera di Dylan è la figura di Pete Seeger (interpretato da Edward Norton) che dopo averlo “scoperto” in maniera alquanto singolare (non vi dico troppo per non farvi spoiler) lo segue e lo porta pian piano alla ribalta nel panorama musicale.

Arriviamo al cuore del film, ovvero le musiche e le canzoni. I brani sono inseriti in modo sapiente all’interno delle scene e delle situazioni arrivando a creare un connubio a dir poco perfetto per raccontarci la genesi di canzoni iconiche come “like a rolling stone”,”blowin’ in the wind”, “the times they are a-changin’” e molte altre.  La scelta registica è molto focalizzata sui personaggi principali, troviamo tantissime sequenze dove arriviamo a vedere esclusivamente il faccione di Chalamet o quello degli altri protagonisti.

Nonostante la durata non brevissima (la pellicola dura complessivamente 2 ore e venti minuti) il film non è minimamente pesante ma anzi riesce ad essere coinvolgente e a tenere attaccato lo spettatore allo schermo. Un modo inedito per arrivare a scoprire la figura di Bob Dylan per chi non la conosce in modo approfondito o per i più giovani che magari hanno solo sentito qualche canzone per caso di sfuggita.

Un aspetto che colpisce molto è quello legato alla tematica degli eccessi dove scopriamo che a differenza di altri “colleghi” dell’epoca Dylan era anche molto posato ma la sua unicità e il suo particolare modo di fare dipendevano da lui stesso e dalla sua indole. Un uomo libero, che risponde alle sue regole e difficilmente prende ordini da altre persone.

A complete unknown” ha ricevuto oltre a i vari plausi ed apprezzamenti numerose candidature agli Oscar; dopo aver visionato la pellicola devo dire molte di queste candidature sono veramente meritate anche se il film si troverà a contendere le ambite statuette con altre opere di qualità e di conseguenza vedremo quindi a breve chi arriverà ad aggiudicarsele da parte dell’Accademy.

Tornando alla domanda iniziale con la quale ho aperto questo articolo ovvero “cosa ha di diverso questa pellicola rispetto alle altre di questo genere” posso dire il fatto che a parlare sono soprattutto le canzoni, i suoi testi che si legano alle immagini visive che ci vengono proposte e dopo:

The answer, my friend, is blowin’ in the wind. The answer is blowin’ in the wind”

 

Messua Mazzetto

Comments

comments